Cara matricola, un anno fa hai compiuto una scelta importante e ora puoi vederne i frutti. Se ti piace quello che studi e hai dato un buon numero di esami con voti soddisfacenti, mi congratulo con te, ma potresti anche smettere di leggere. Se invece qualcosa non va, cerchiamo di analizzarlo insieme. Avevo già trattato l’argomento in un vecchio post, ma penso che sia utile riprendere certi punti adesso, dopo che hai avuto un intero anno di esperienza universitaria.
Gli insegnamenti hanno deluso le tue aspettative? Una ragione può essere la necessità di fornirti delle nozioni di base lontane (almeno apparentemente) dalla pratica del futuro lavoro, ma indispensabili per seguire gli insegnamenti professionalizzanti. Eh, ti posso capire, ma c’è poco da fare: stringi i denti e considera che magari fra pochi mesi capirai perché ti è stata imposta questa sorta di iniziazione. Se hai amici più avanti negli studi fatti spiegare da loro come s’impiega quello che hai dovuto studiare; magari butta un’occhiata ai loro libri. In questo anno hai potuto farti un’idea più precisa non solo dello studio che ti viene proposto, ma anche del lavoro per cui ti stai preparando: è quello che desideravi?
Come avevo già detto nell’altro post, il punto più delicato è questo: può darsi che tu sia nel posto sbagliato. Se te ne sei accorto in tempo, spero che tu abbia pianificato, per quanto possibile, il passaggio ad un’altra laurea. Se non è così peccato, certo, però non è male aver sperimentato un altro ambito; tutto fa esperienza e cultura. È molto importante, comunque, non perdere tempo. Guai a rimanere a tutti i costi, per orgoglio! Un cambiamento non è una sconfitta, è un atto di saggezza. Proprio quest’anno ho conosciuto due studenti bravissimi che avevano cominciato a Ingegneria ma, avendo capito di essere nel posto sbagliato, si sono riscritti al primo anno pur di passare a Matematica.
Parliamo di esami. Ne hai dati pochi? Se hai difficoltà “esterne”, cioè problemi di salute, familiari o di lavoro allora verifica subito se il tuo ateneo prevede la possibilità di percorsi diluiti, in cui cioè puoi programmare di dare gli esami in un numero di anni maggiore di quello standard, pagando meno tasse per anno. Puoi trovare queste informazioni sul portale della tua università, anche se spesso non è facile, ma non aver timore di rivolgerti ai rappresentanti degli studenti o al coordinatore del corso di studi.
Sei invece un perfezionista e non ti decidi a dare un esame se non per prendere 30, quindi sei rimasto indietro, ma con voti alti? Eh, no, non va bene, è una strategia pericolosa, destabilizzante. Per carità, non dico di passare all’altro estremo e “tirar su tutto”. Trova un compromesso e datti una mossa!
Le cose vanno ancora peggio? Pochi esami e voti bassi? Allora occorre analizzare con calma le ragioni di questa crisi. Molto spesso la colpa è di una scarsa preparazione precedente. Forse le avvisaglie c’erano già ma le hai trascurate? Basso voto all’esame di stato? Obblighi aggiuntivi formativi (Ofa) al test d’ingresso? Sappiamo bene che questi non sono indizi sicuri di futuro insuccesso, ma statisticamente sono un grosso segnale d’allarme. Forse ora ti accorgi che stai confermando questa tetra statistica. Allora è davvero il caso di ripensare la tua scelta. Comunque le eccezioni ci sono eccome: ho conosciuto ragazzi partiti con scarsa preparazione di base, con metodo di studio inadeguato o inesistente che poi, con molto lavoro e molta determinazione, ce l’hanno fatta.
Talvolta il problema è un altro: ho avuto studenti che alle superiori andavano alla grande, ma all’università si sono impantanati; in effetti il cambiamento di ritmo e di modo di pensare è molto disorientante. Anche a questo si può rimediare, con pazienza e umiltà. Una chiave di successo è la motivazione, un’altra è la capacità di individuare con lucidità le proprie carenze e di curarle.
Scommetto che studi da solo. Be’, allora trova una forma di collaborazione con qualcun altro: ti stupirà vedere quante idee sbagliate di entrambi svaniscono ogni volta che vi interrogate a vicenda. Abbi il coraggio di riaprire i libri delle superiori. Vai al ricevimento studenti dei tuoi docenti! Chiedi consiglio: molti corsi di studi hanno commissioni apposite per aiutare gli studenti in difficoltà. Non raccomanderò mai abbastanza, poi, di parlare con i rappresentanti degli studenti.
Se la situazione è proprio nera, non vergognarti di tornare a frequentare i corsi del primo anno: tutto diventerà improvvisamente chiaro in modo sorprendente.
Massimo Ferri
Professore, Università di Bologna
Scuola - 3 Settembre 2017
Università, settembre tempo di bilanci e scelte per la matricola (un anno dopo)
Cara matricola, un anno fa hai compiuto una scelta importante e ora puoi vederne i frutti. Se ti piace quello che studi e hai dato un buon numero di esami con voti soddisfacenti, mi congratulo con te, ma potresti anche smettere di leggere. Se invece qualcosa non va, cerchiamo di analizzarlo insieme. Avevo già trattato l’argomento in un vecchio post, ma penso che sia utile riprendere certi punti adesso, dopo che hai avuto un intero anno di esperienza universitaria.
Gli insegnamenti hanno deluso le tue aspettative? Una ragione può essere la necessità di fornirti delle nozioni di base lontane (almeno apparentemente) dalla pratica del futuro lavoro, ma indispensabili per seguire gli insegnamenti professionalizzanti. Eh, ti posso capire, ma c’è poco da fare: stringi i denti e considera che magari fra pochi mesi capirai perché ti è stata imposta questa sorta di iniziazione. Se hai amici più avanti negli studi fatti spiegare da loro come s’impiega quello che hai dovuto studiare; magari butta un’occhiata ai loro libri. In questo anno hai potuto farti un’idea più precisa non solo dello studio che ti viene proposto, ma anche del lavoro per cui ti stai preparando: è quello che desideravi?
Come avevo già detto nell’altro post, il punto più delicato è questo: può darsi che tu sia nel posto sbagliato. Se te ne sei accorto in tempo, spero che tu abbia pianificato, per quanto possibile, il passaggio ad un’altra laurea. Se non è così peccato, certo, però non è male aver sperimentato un altro ambito; tutto fa esperienza e cultura. È molto importante, comunque, non perdere tempo. Guai a rimanere a tutti i costi, per orgoglio! Un cambiamento non è una sconfitta, è un atto di saggezza. Proprio quest’anno ho conosciuto due studenti bravissimi che avevano cominciato a Ingegneria ma, avendo capito di essere nel posto sbagliato, si sono riscritti al primo anno pur di passare a Matematica.
Parliamo di esami. Ne hai dati pochi? Se hai difficoltà “esterne”, cioè problemi di salute, familiari o di lavoro allora verifica subito se il tuo ateneo prevede la possibilità di percorsi diluiti, in cui cioè puoi programmare di dare gli esami in un numero di anni maggiore di quello standard, pagando meno tasse per anno. Puoi trovare queste informazioni sul portale della tua università, anche se spesso non è facile, ma non aver timore di rivolgerti ai rappresentanti degli studenti o al coordinatore del corso di studi.
Sei invece un perfezionista e non ti decidi a dare un esame se non per prendere 30, quindi sei rimasto indietro, ma con voti alti? Eh, no, non va bene, è una strategia pericolosa, destabilizzante. Per carità, non dico di passare all’altro estremo e “tirar su tutto”. Trova un compromesso e datti una mossa!
Le cose vanno ancora peggio? Pochi esami e voti bassi? Allora occorre analizzare con calma le ragioni di questa crisi. Molto spesso la colpa è di una scarsa preparazione precedente. Forse le avvisaglie c’erano già ma le hai trascurate? Basso voto all’esame di stato? Obblighi aggiuntivi formativi (Ofa) al test d’ingresso? Sappiamo bene che questi non sono indizi sicuri di futuro insuccesso, ma statisticamente sono un grosso segnale d’allarme. Forse ora ti accorgi che stai confermando questa tetra statistica. Allora è davvero il caso di ripensare la tua scelta. Comunque le eccezioni ci sono eccome: ho conosciuto ragazzi partiti con scarsa preparazione di base, con metodo di studio inadeguato o inesistente che poi, con molto lavoro e molta determinazione, ce l’hanno fatta.
Talvolta il problema è un altro: ho avuto studenti che alle superiori andavano alla grande, ma all’università si sono impantanati; in effetti il cambiamento di ritmo e di modo di pensare è molto disorientante. Anche a questo si può rimediare, con pazienza e umiltà. Una chiave di successo è la motivazione, un’altra è la capacità di individuare con lucidità le proprie carenze e di curarle.
Scommetto che studi da solo. Be’, allora trova una forma di collaborazione con qualcun altro: ti stupirà vedere quante idee sbagliate di entrambi svaniscono ogni volta che vi interrogate a vicenda. Abbi il coraggio di riaprire i libri delle superiori. Vai al ricevimento studenti dei tuoi docenti! Chiedi consiglio: molti corsi di studi hanno commissioni apposite per aiutare gli studenti in difficoltà. Non raccomanderò mai abbastanza, poi, di parlare con i rappresentanti degli studenti.
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Giustizia & Impunità
Open Arms, accusa e difesa a confronto. Per i pm “migranti sequestrati, libertà lesa”. Avvocata Bongiorno: “No, potevano scendere”
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - La Polizia di Stato di Catania – su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, ha eseguito, con l’impiego dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Catania e del Commissariato di P.S. Adrano, sotto il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Catania a carico di 20 destinatari della custodia in carcere in quanto gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti, dei delitti di associazione di tipo mafioso (clan Scalisi di Adrano), estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e porto e detenzione illecita di armi da sparo, tutti reati aggravati dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza.
La misura cautelare compendia gli esiti di un’articolata indagine sul clan Scalisi di Adrano (Catania), articolazione territoriale nel predetto Comune del clan Laudani di Catania, che ha documentato il riassetto dei ruoli apicali e l’attuale organigramma del sodalizio mafioso.
Oltre all’organigramma del sodalizio, "l’indagine ha permesso di avere contezza dei delitti posti in essere dagli affiliati al clan Scalisi, tra cui numerose estorsioni, commesse nella tipica forma mafiosa del pizzo, in pregiudizio di commercianti ed imprenditori adraniti costretti a pagare mensilmente somme di denaro agli esattori dell’organizzazione mafiosa". Ulteriori ed inediti dettagli verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per le ore 10:30 presso la sala stampa della Procura della Repubblica presso il Tribunale, viale XX settembre 51, Catania.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - I giudici di Palermo del processo Open Arms, che vede imputato il vicepremier Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, questa mattina all'apertura dell'udienza, non entreranno subito in Camera di consiglio. I pm che rappresentano l'accusa nel processo e che hanno chiesto per Salvini la condanna a sei anni di carcere, come si apprende, faranno "brevi repliche", dopo l'arringa difensiva ad opera dell'avvocata Giulia Bongiorno dello scorso 18 ottobre, legale di Salvini. Sarà un intervento in punta di diritto in cui la Procuratrice Marzia Sabella, che rappresenta l'accusa con i pm Geri Ferrara e Giorgia Righi, spiegherà perché secondo la Procura Salvini dovrebbe essere condannato per non avere permesso, nell'agosto de l2019, lo sbarco di 147 migranti al porto di Lampedusa.
Lo scorso 14 settembre, al termine della requisitoria, la Procura chiese sei anni di carcere affermando: “Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare”. Secondo l’accusa “le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva”. Ma i pm hanno anche sottolineato che questo “non è un processo politico, bensì basato sugli atti amministrativi”.
Ieri sera, arrivato a Palermo, Salvini ha fatto una diretta sui social in cui ha annunciato: “In caso di condanna ricorreremo in appello perché la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me, ma al Paese”. L'udienza inizierà alle 9.30 all'aula bunker Pagliarelli di Palermo.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Quindi non i singoli giudici. La conferma che il governo Meloni aveva ragione e che le sentenze con cui i giudici hanno annullato i trasferimenti in Albania dei migranti sbarcati illegalmente sulle nostre coste erano sbagliate. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Hai fatto la cosa giusta". Così, su Twitter, Elon Musk replica al commento che Matteo Salvini aveva fatto al post del patron di Tesla sul caso Open arms.
Roma 19 dic (Adnkronos) - "I delinquenti sono quelli che vogliono Salvini in galera". Lo scrive sui social Francesco Storace.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.