Scuola

Università, settembre tempo di bilanci e scelte per la matricola (un anno dopo)

Cara matricola, un anno fa hai compiuto una scelta importante e ora puoi vederne i frutti. Se ti piace quello che studi e hai dato un buon numero di esami con voti soddisfacenti, mi congratulo con te, ma potresti anche smettere di leggere. Se invece qualcosa non va, cerchiamo di analizzarlo insieme. Avevo già trattato l’argomento in un vecchio post, ma penso che sia utile riprendere certi punti adesso, dopo che hai avuto un intero anno di esperienza universitaria.

Gli insegnamenti hanno deluso le tue aspettative? Una ragione può essere la necessità di fornirti delle nozioni di base lontane (almeno apparentemente) dalla pratica del futuro lavoro, ma indispensabili per seguire gli insegnamenti professionalizzanti. Eh, ti posso capire, ma c’è poco da fare: stringi i denti e considera che magari fra pochi mesi capirai perché ti è stata imposta questa sorta di iniziazione. Se hai amici più avanti negli studi fatti spiegare da loro come s’impiega quello che hai dovuto studiare; magari butta un’occhiata ai loro libri. In questo anno hai potuto farti un’idea più precisa non solo dello studio che ti viene proposto, ma anche del lavoro per cui ti stai preparando: è quello che desideravi?

Come avevo già detto nell’altro post, il punto più delicato è questo: può darsi che tu sia nel posto sbagliato. Se te ne sei accorto in tempo, spero che tu abbia pianificato, per quanto possibile, il passaggio ad un’altra laurea. Se non è così peccato, certo, però non è male aver sperimentato un altro ambito; tutto fa esperienza e cultura. È molto importante, comunque, non perdere tempo. Guai a rimanere a tutti i costi, per orgoglio! Un cambiamento non è una sconfitta, è un atto di saggezza. Proprio quest’anno ho conosciuto due studenti bravissimi che avevano cominciato a Ingegneria ma, avendo capito di essere nel posto sbagliato, si sono riscritti al primo anno pur di passare a Matematica.

Parliamo di esami. Ne hai dati pochi? Se hai difficoltà “esterne”, cioè problemi di salute, familiari o di lavoro allora verifica subito se il tuo ateneo prevede la possibilità di percorsi diluiti, in cui cioè puoi programmare di dare gli esami in un numero di anni maggiore di quello standard, pagando meno tasse per anno. Puoi trovare queste informazioni sul portale della tua università, anche se spesso non è facile, ma non aver timore di rivolgerti ai rappresentanti degli studenti o al coordinatore del corso di studi.

Sei invece un perfezionista e non ti decidi a dare un esame se non per prendere 30, quindi sei rimasto indietro, ma con voti alti? Eh, no, non va bene, è una strategia pericolosa, destabilizzante. Per carità, non dico di passare all’altro estremo e “tirar su tutto”. Trova un compromesso e datti una mossa!

Le cose vanno ancora peggio? Pochi esami e voti bassi? Allora occorre analizzare con calma le ragioni di questa crisi. Molto spesso la colpa è di una scarsa preparazione precedente. Forse le avvisaglie c’erano già ma le hai trascurate? Basso voto all’esame di stato? Obblighi aggiuntivi formativi (Ofa) al test d’ingresso? Sappiamo bene che questi non sono indizi sicuri di futuro insuccesso, ma statisticamente sono un grosso segnale d’allarme. Forse ora ti accorgi che stai confermando questa tetra statistica. Allora è davvero il caso di ripensare la tua scelta. Comunque le eccezioni ci sono eccome: ho conosciuto ragazzi partiti con scarsa preparazione di base, con metodo di studio inadeguato o inesistente che poi, con molto lavoro e molta determinazione, ce l’hanno fatta.

Talvolta il problema è un altro: ho avuto studenti che alle superiori andavano alla grande, ma all’università si sono impantanati; in effetti il cambiamento di ritmo e di modo di pensare è molto disorientante. Anche a questo si può rimediare, con pazienza e umiltà. Una chiave di successo è la motivazione, un’altra è la capacità di individuare con lucidità le proprie carenze e di curarle.

Scommetto che studi da solo. Be’, allora trova una forma di collaborazione con qualcun altro: ti stupirà vedere quante idee sbagliate di entrambi svaniscono ogni volta che vi interrogate a vicenda. Abbi il coraggio di riaprire i libri delle superiori. Vai al ricevimento studenti dei tuoi docenti! Chiedi consiglio: molti corsi di studi hanno commissioni apposite per aiutare gli studenti in difficoltà. Non raccomanderò mai abbastanza, poi, di parlare con i rappresentanti degli studenti.

Se la situazione è proprio nera, non vergognarti di tornare a frequentare i corsi del primo anno: tutto diventerà improvvisamente chiaro in modo sorprendente.