Hanno condannato ai lavori forzati Oscar Wilde, il poeta più elegante e spiritoso della letteratura. Questi mostri sono ancora tra di noi, sembra incredibile ma è così. L’omofobia è una gravissima malattia del “cervello sociale” e sembra che non ci sia ancora una cura. Alcuni tirano in ballo il concetto di natura, interpretando la natura a proprio piacimento e parlano di comportamenti sessuali contro natura, ma basterebbe aver letto questo semplice pensiero di Camus per smontarli: “L’uomo è l’unica creatura che si rifiuti di essere ciò che è”.
L’uomo è naturalmente contro natura, e per fortuna. Un torrente scorre sopra un sasso e il cadavere di un bambino con la stessa naturale indifferenza. Questa è la natura, la natura non ci ama né ci odia, le siamo semplicemente indifferenti. Dal punto di vista dell’etologia condividiamo comportamenti omosessuali con delfini, scimmie, pecore e pinguini, e altri animali. Non è meraviglioso?
Vorrei diventare amico di un pinguino omosessuale, per me sarebbe un grande onore, lo battezzerei Alfred e andrei con lui in giro per il mondo a combattere il mostro dell’omofobia. Mi metterei al servizio di Alfred, il mio pinguino imperatore, diventerei il suo maggiordomo, sarebbe bellissimo. Chi avrebbe il coraggio di condannare e discriminare un imperatore, anche se pinguino e per di più omosessuale? Il borghese fascista ci urlerebbe contro: “Andate a lavorare pervertiti!”. La nostra risposta sarebbe questa: “Ma noi stiamo lavorando, lavorando contro l’omofobia“. Bella risposta Alfred, bella risposta Ricky.
L’Antartide sarebbe vicina, la demenza dell’omofobia è una distesa purissima di ghiaccio. Il medico salutista fascista ci urlerebbe contro: “Assumere sperma per via rettale è dannoso per la salute!”. Assumere sperma per via rettale? L’espressione cruda ci farebbe sorridere: Alfred ama sorridere, e anche io. Dopo una breve consultazione la nostra risposta sarebbe questa: “Anche noi preferiamo un condom a un condiloma“. Bella risposta Ricky, bella risposta Alfred. Al cattolico fascista abbiamo già risposto così: “Leggiti Camus! L’omofobia è come la peste, noi conosciamo un solo dovere, ed è quello di amare”.
Che meraviglia vivere la propria vita insieme a un pinguino imperatore in rivolta. In rivolta contro l’omofobia. E lottando con gentilezza e amore alla fine il mondo diventerebbe più gentile e amorevole. Il cattolico gentile ci direbbe: “Fate come volete, l’importante è che vi amiate”. Il borghese gentiluomo aggiungerebbe: “In fondo non sono affari miei, e apprezzo il vostro impegno, torno ai miei affari”. Il medico salutista gentile non potrebbe non riconoscere l’efficacia di un condom e ci direbbe: “Mi raccomando, controllate che non siano bucati questi condom!“.
E anche se uno gestisce la propria salute in libertà e condivisione con l’altra metà, condom o non condom, il pinguino imperatore e io ci sentiremmo soddisfatti. Resterebbe il fascista fascista da educare, quello del manganello nel cervello, quello dei campi di concentramento e dei gulag, ma il paradiso non è ancora arrivato sulla terra, perché il fascista è colui che vuole un mondo disciplinato, sterilizzato e conformista, e la terra pullula ancora di fascisti, purtroppo.
Poi arriverebbe il momento dei saluti tra me e Alfred, il mio adorato pinguino imperatore e omosessuale. L’Antartide è improvvisamente lontanissima e lo splendore dei ghiacci lo chiama con la voce della natura, questa natura così indifferente, ma anche così inaspettatamente amica, questa natura che ha un solo comandamento: divoratevi fino alla fine, ma fatelo con amore. Addio Alfred. Addio Ricky.
Hanno condannato ai lavori forzati Oscar Wilde, il poeta più gentile dell’universo, ci pensate?