Nel centenario della Rivoluzione russa, il Festivaletteratura ha pensato di sviscerare l’evidente rapporto che è sempre esistito fra un certo tipo di libri e le rivoluzioni. Un percorso diviso in tre tappe che affronterà il tema da diverse angolazioni, sia geografiche che ideologiche per cercare di capire “come le parole – si legge nel programma del Festival – abbiano spinto ad armare la mano in diversi momenti della nostra storia”. Alessandro Portelli indagherà i nessi fra un libro considerato ‘abolizionista’ come “La capanna dello zio Tom” di Harriet Beecher Stowe e la guerra civile americana; Marcello Flores ha scelto di analizzare un libro meno noto come “I diritti dell’uomo” di Thomas Paine, una risposta alla invettiva di Edmund Burke contro la Rivoluzione Francese; infine, Gian Enrico Rusconi tratterà un libro difficile per molti aspetti, come il “Mein Kampf” di Adolf Hitler, considerato un po’ il manifesto del Nazionalsocialismo. Sempre Flores condurrà un appuntamento speciale dedicato agli scritti che hanno accompagnato la rivoluzione d’ottobre in Russia, mentre Ignacio Ramonet e Francisco Lopez Sacha si confronteranno sulla figura di Fidel Castro, lìder maximo della Rivoluzione Cubana scomparso da non molto.