Il diesel è certamente una componente produttiva di particolare importanza per l’industria automobilistica tedesca, ma non c’è solo questo dietro la decisione del cancelliere Angela Merkel di raddoppiare il fondo nazionale destinato a “ripulire” il trasporto urbano: lo scopo, nemmeno troppo nascosto, è in ogni caso quello di scongiurare possibili vincoli alla circolazione urbana mirati in special modo all’esclusione delle motorizzazioni a gasolio. Ultimamente sempre più nel mirino di associazioni ambientali, consumatori ed enti pubblici sia per le loro emissioni di particolato superiori, sia in seguito agli svariati casi di “imbroglio” del livello di inquinamento con in testa la vicenda Volkswagen americana.

Le elezioni tedesche sono ormai dietro l’angolo, alla fine di questo mese, e la decisione della Merkel riguardo l’incremento del fondo antinquinamento è da intendersi in special modo in chiave politico-elettorale. Come fa notare il sito europeo di Automotive News, che ne dà notizia, l’azione del cancellierato desta da qualche tempo in qua un certo scalpore in patria per l’evidente appoggio all’industria automobilistica nazionale, con diverse critiche sollevate non solo per la morbidezza politica nei confronti di Volkswagen, nonostante l’ammissione di colpevolezza da parte del principale costruttore tedesco sullo scandalo emissioni, ma anche per non aver supportato con maggior piglio la riduzione delle emissioni urbane delle auto diesel. Azione che, invece, diversi tribunali nazionali stanno portando avanti, città di Stoccarda in testa, minacciando il bando alla loro circolazione se il livello di emissioni non verrà abbassato in tempi brevi.

Si spiega dunque con l’intento di accontentare maggiormente la volontà popolare, in vista del voto, il raddoppio del fondo in questione, annunciato lo scorso lunedì dallo stesso cancelliere: che passa dunque dai 500 milioni di euro già previsti a ben 1 miliardo. Il maggior esborso verrà coperto da finanziamenti del governo federale.

L’annuncio fa seguito all’incontro del mese passato della stessa Merkel con sindaci e leader regionali, che era sfociato già nell’accordo di taglio delle emissioni di circa 5,3 milioni di veicoli a gasolio per ridurre l’inquinamento urbano, attingendo al fondo neo-costituito di 500 milioni ora raddoppiato. Mentre, dunque, la campagna elettorale si riscalda, Merkel ha accentuato la sua posizione centrista affrancando i dirigenti auto e spingendo loro a fare di più per ottenere la fiducia persa dopo lo scandalo delle emissioni. Nelle parole dello stesso cancelliere, “dobbiamo fare tutto il possibile per evitare divieti alla circolazione. Siamo tutti d’accordo che abbiamo bisogno di uno sforzo enorme”.

I costruttori, peraltro, non sono esenti dal “dazio”, che non è integralmente federale: dal primo accordo del mese scorso, 250 milioni di euro erano stati messi a carico proprio delle Case automobilistiche, ma alla luce del raddoppio del budget non è rimasta esclusa la possibilità di chiedere loro ulteriori sforzi per questo investimento di grande portata.

Intanto, in Germania la prospettiva di possibili blocchi alla circolazione delle auto diesel ne sta scalfendo la diffusione, con una caduta del 13,7% del nuovo immatricolato nel solo mese di agosto ed una quota di mercato a gasolio scesa al 37,7%. Nei piani del governo federale, il miliardo servirà per potenziare il trasporto pubblico così come per potenziare stazioni di rifornimento di energia elettrica, sistemi di controllo del traffico, viabilità ed altre risorse utili alla causa ecologista.

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