Trentasette arresti, cinquantanove indagati, tre anni di indagini. Sono i numeri dell’inchiesta Contatto che oggi ha portato ad azzerare i principale clan mafioso della provincia di Lecce: Coluccia di Noha-Galatina. Sono 47 provvedimenti cautelari emessi dal gip presso il Tribunale salentino su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia: venti persone sono finite in carcere, altre 17 agli arresti domiciliari.
Per loro le accuse sono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione abusiva di armi, ricettazione, rapina, abuso d’ufficio, falsità ideologica, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.
Tra gli arrestati c’è anche un ex assessore e vicesindaco di Sogliano Cavour: si tratta di Luciano Biagio Magnolo, finito agli arresti domiciliari. Eletto nel 2016 nella lista civica ‘Sì amo Soglianò, Magnolo è attualmente consigliere comunalee risponde di concorso esterno in associazione mafiosa. La misura interdittiva dai pubblici uffici è stata applicata a Piero Tramacere, appuntato scelto dei carabinieri, Luigi Antonaci, vigile urbano di Sogliano Cavour e a Laura Gemma, poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Lecce.
Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Maglie nel periodo tra febbraio 2013 e giugno 2016 ha indagato sulle infiltrazioni a vari livelli del clan Coluccia, presenti oltre a Sogliano anche a Galatina, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto, Castrignano dè Greci, Melpignano, Soleto, Sternatia, Cursi, Castrì di Lecce, Martano, Otranto, Calimera, Muro Leccese e Cavallino.