Il primo cittadino Fabio Scionti è stato eletto nel 2015 dopo un commissariamento dovuto al terzo scioglimento del Comune per mafia. In precedenza un altro sindaco aveva subito un attentato simile
Un ordigno ad alto potenziale ha distrutto l’auto della moglie del sindaco di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. La vettura, una Toyota Yaris, era parcheggiata nel giardino di casa: l’esplosione è avvenuta dopo mezzanotte. L’auto è stata completamente sventrata e i frammenti sono stati catapultati anche a decine di metri di distanza. E’ stata la stessa famiglia del sindaco a chiamare i vigili del fuoco dopo lo scoppio. Il boato si è udito cinque minuti dopo la mezzanotte quando Scionti era a casa e stava già riposando. L’auto era parcheggiata in una stradina di campagna davanti all’abitazione. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, che conducono le indagini, e la polizia, oltre agli artificieri.
Il sindaco Fabio Scionti, del Pd, è stato eletto sindaco nel novembre del 2015, dopo il periodo di commissariamento a causa del terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose e pochi mesi dopo è stato eletto consigliere della Città metropolitana con delega a vari settori strategici come lavori pubblici e urbanistica. “Sono frastornato, ho bisogno di capire e spero che presto si arrivi ad una verità” ha detto il sindaco. In passato Scionti, eletto nel novembre del 2015, aveva ricevuto lettere anonime con minacce e pochi mesi fa aveva anche subito l’avvelenamento del proprio cane che teneva libero nel giardino di casa. Adesso questo ennesimo inquietante atto intimidatorio che inevitabilmente rende pesantissimo il clima che si respira in città. Già in passato altri ordigni erano stati fatti esplodere in segno di minaccia. E’ accaduto con il predecessore di Scionti, Mimmo Romeo, quando qualcuno collocò un ordigno in una casa con annessa stalla uccidendogli un cavallo.
Il Pd ha espresso la vicinanza al sindaco Scionti: “Un atto di barbarie” lo ha definito il deputato Ernesto Magorno, segretario regionale del partito. “Un gesto di una violenza inaudita – prosegue – un’intimidazione vile che condanniamo con fermezza”. E’ stata “una gravissima intimidazione – aggiunge Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria nazionale del Pd – che coinvolge non solo la figura di Scionti, che ho avuto la fortuna di conoscere a apprezzare durante la campagna elettorale che lo ha portato alla sua elezione, ma anche la sua famiglia, alla quale rivolgo tutta la mia vicinanza e quella del Partito Democratico. Nel condannare fatti di tale barbarie ci auguriamo che le forze dell’ordine e la magistratura possano fare piena luce per chiarire ogni responsabilità di fronte a un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze terribili”.