Dopo aver flagellato diverse zone degli Stati Uniti, l’uragano Harvey si sta spostando verso altri lidi. Ma quel che ha lasciato dietro di sè, in termini di distruzione e perdita di vite umane rimane. Anche il settore dell’auto ha subito danni ingenti, di cui abbiamo dato conto in un recente articolo: secondo le stime più recenti, è salito a 600 mila il numero di veicoli danneggiati, alcuni in modo irreparabile.
Ora che il pericolo imminente è scampato, tuttavia, cominciano i problemi. Perché alcuni di questi mezzi (auto, truck e pick-up), nonostante siano rimasti coinvolti nell’alluvione e siano rimasti per l’appunto “incidentati”, sono stati indebitamente rimessi in vendita. Una pratica, come spiega il Detroit News che ne dà notizia, purtroppo molto diffusa negli Stati Uniti: secondo gli specialisti dell’usato di Carfax solo nel 2016 sono stati rimessi sul mercato ben 271.404 mezzi “alluvionati” (negli Usa questi fenomeni atmosferici sono molto frequenti).
Come? Sfruttando una filiera che permette di acquistarli a basso prezzo, date le loro condizioni, modificandone anche il VIN, ovvero il numero di telaio. E con quello, letteralmente, la “storia” del veicolo stesso.
Ma gli automobilisti americani coinvolti nei rovesci di Harvey hanno dovuto affrontare una prova, se possibile, ancora più odiosa. Parecchi di loro sono stati costretti a chiamare il soccorso stradale per far liberare dalle gru le proprie auto bloccate sotto l’acqua e trasportarle via, perché naturalmente non marcianti.
Ebbene l’aumento della domanda ha dato vita a speculazioni della peggior risma, con i malcapitati automobilisti costretti a sborsare somme fino a 4-5 mila dollari per riavere il proprio mezzo. Un vero e proprio ricatto, che ha spinto gli assicuratori di stato dell‘Insurance Council Texas (cui sono già arrivate centomila pratiche di indennizzo per veicoli alluvionati) a consigliare gli utenti di leggere con grande attenzione i moduli per la fornitura del servizio, onde non subire quella che sembra a tutti gli effetti una truffa.