Sono diciassette persone, uomini e donne, di età compresa tra i 25 e 47 anni, i primi partecipanti al corso per diventare assistenti sessuali di persone affette da disabilità. Promosso dal Comitato per la promozione dell’assistenza sessuale in Italia (Love Giver) di Max Ulivieri, il corso, al momento primo e unico in Italia, è iniziato il 31 agosto a Bologna. E a spiegarne tutti i dettagli ai microfoni de I Funamboli (Radio24), la nuova trasmissione condotta da Alessandro Milan, Veronica Gentili e Leonardo Manera, è proprio Ulivieri: “L’assistente sessuale è un operatore professionale, uomo, donna, con orientamento eterosessuale, omosessuale o bisessuale. Attraverso la sua professionalità, a seguito di un corso molto intenso, riesce a far sperimentare l’erotismo e la sessualità alle persone gravemente disabili. Per disabilità si intende sia quella fisica, sia intellettiva. Usare la parola ‘sesso’ è forse esagerato, perché qui parliamo proprio di albori della scoperta del proprio corpo“. E sottolinea: “Il fatto poi qualcuno, come spesso succede nel nostro Paese, si improvvisi assistente sessuale è accaduto e accadrà ancora. E’ chiaro che se una persona tocca un disabile automaticamente non diventa un assistente sessuale, esattamente come io, se tocco un tubo, non divento un idraulico. Allo stato attuale, ricevo tantissime richieste di genitori con figli affetti da disabilità. Spesso si tratta di disabilità intellettiva, come la sindrome di Down, l’autismo, la sindrome di Williams. Purtroppo” – continua – “sono gli stessi genitori a doversi sostituire agli assistenti sessuali. E questo è aberrante. Altre volte si ricorre al mercato della prostituzione, il che è ovviamente complicato, dal momento ci sono persone col catetere o la ventilazione o con situazione fisiche molto complesse da gestire”. Ulivieri spiega poi il rischio incombente di induzione e di favoreggiamento alla prostituzione, data l’inesistenza di un iter legislativo sulla materia: “Dal 2013, anno in cui ho fondato l’associazione il Comitato, ho ricevuto 2.137 richieste per avere un assistente sessuale. Tutte queste domande sono in un database e ovviamente potrei essere accusato di favoreggiamento alla prostituzione, perché metto in contatto la domanda con la risposta. Ma l’accusa è tutta da dimostrare. Io però non do colpa solo alle leggi. Penso che non sono i diritti a doversi adeguare alle leggi, ma le leggi ai diritti. Tuttavia, su questo argomento, una parte importante deve essere rivestita dalle grandi associazioni, che dovrebbero farsi avanti pubblicamente”