I colleghi vogliono che resti e che venga valorizzata. Chi l’ha voluta, invece, la attacca. L’autosospensione di Milena Gabanelli ha provocato tutta una serie di reazioni, anche politiche. Tra queste, da sottolineare la presa di posizione del partito che, di fatto, aveva nominato il dg artefice dello sbarco della giornalista in Rai come dipendente a cui affidare l’ambizioso progetto di rilancio dell’informazione sul web. Il Pd a trazione renziana, infatti, ha accusato l’ideatrice di Report di essere poco trasparente. Di parere opposto, invece, Lega e Movimento 5 Stelle, secondo cui la scelta della Gabanelli è la testimonianza del fallimento del dg Mario Orfeo. Dall’interno di Viale Mazzini, invece, da registrare la voce di Bianca Berlinguer, Federica Sciarelli e Riccardo Iacona: per loro la collega non solo deve restare nella tv pubblica, ma è anche e soprattutto una risorsa che merita di essere utilizzata a dovere.

LA REAZIONE DEI COLLEGHI COLLEGHI: “LA RAI NON PUO’ PERDERE MILENA” – Durante la presentazione dei programmi #Cartabianca, Chi l’ha visto e Presadiretta, i tre volti storici della Rai hanno chiesto ai vertici della tv pubblica di fare il possibile per trattenere Milena Gabanelli. “Evidentemente non è soddisfatta della proposta – ha spiegato Berlinguer – Occorre riprendere in mano la situazione e fare il possibile per trovare una soluzione. È un grande talento– ha aggiunto – la Rai dovrebbe utilizzarla al meglio. La nomina da condirettore di Rainews sembra una scelta al ribasso, questo sì. Spero non vada via e che si trovi una soluzione”. “E’ una collega da tenere stretta” ha fatto eco la Sciarelli, mentre per Iacona “una personalità come lei va utilizzata per quello che vale”. Ancora più diretto il parere di Sigfrido Ranucci, che da Gabanelli ha raccolto il testimone di Report: “Grave perdita per la Rai se dovesse lasciarsi scappare una risorsa come Milena – ha detto – Oltre che un grande valore aggiunto in professionalità ha dimostrato in questi anni indipendenza, amore e una formidabile dedizione al servizio pubblico, più di quanto abbiano fatto molti dirigenti Rai”.

LA POLITICA: LEGA, MDP E M5S CON LA GIORNALISTA – “La mia solidarietà a Milena Gabanelli, valida professionista che inspiegabilmente (o forse spiegabilmente) la Rai renziana ha deciso di lasciare in panchina”. Questo il commento del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che su Twitter si è schierato al fianco della Così il segretario della Lega Matteo Salvini. “La scelta di Milena Gabanelli di autosospendersi dalla Rai è il fallimento di Mario Orfeo, troppo legato a logiche politiche per permettere alla Rai di avere una testata digitale moderna e indipendente. Il disastro di Orfeo impedirà alla Rai di avere una testata online forte, affidata a una professionista come Milena Gabanelli che giustamente ha deciso di rifiutare la proposta in attesa di un vero piano news”. Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai. “Perché Orfeo non è stato capace di dare il via libera a un progetto che sulla carta è già pronto, come dice chiaramente l’ex conduttrice di Report? E’ chiaro che esiste un veto politico per cui i partiti adesso stapperanno lo champagne per lo scampato pericolo“. “Milena Gabanelli è una professionista di assoluto valore e di acclarata indipendenza. La Rai ha assoluto bisogno di rilanciare in prospettiva strategica la sua offerta sul web” ha invece scritto su Facebook Federico Fornaro di Mdp, esponente della commissione Vigilanza Rai, che poi ha aggiunto: “É quindi auspicabile e urgente che nell’interesse del servizio pubblico e della stessa azienda Rai, l’apprezzamento espresso dal nuovo direttore generale Mario Orfeo si traduca in scelte che valorizzino la professionalità di Milena Gabanelli e al tempi stesso concretizzino finalmente un chiaro indirizzo di sviluppo e investimento della Rai sul web, da troppo tempo annunciato e scarsamente praticato”.

IL PARTITO DEMOCRATICO: “DA GABANELLI POCA TRASPARENZA” – Sempre su Facebook, Michele Anzaldi, deputato renziano e segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha attaccato duramente Milena Gabanelli, accusandola di essere poco trasparente. Il ragionamento del parlamentare è lungo e articolato: “La presa di posizione di Milena Gabanelli appare sorprendente e poco comprensibile – ha scritto – Dice di aver deciso di rifiutare la proposta avanzata per primo da Carlo Freccero, consigliere Rai nominato dal Movimento 5 stelle, e fatta propria da tutto il Cda, ovvero promozione a condirettore di Rainews e gestione del sito di informazione sul quale la Rai già in passato aveva scommesso con mezzi, risorse e accorpamenti – ha spiegato Anzaldi – perché non se la sente di mettere la faccia su un prodotto che non firma, non essendone direttore responsabile. Ma se le cose stanno così – è la domanda del parlamentare – perché ha accettato la nomina da vicedirettore? Se non avrebbe mai accettato un ruolo che non fosse di direttore, perché per tutto il 2017 ha mantenuto il ruolo da vice? Di questa vicenda finora non si è capito molto, non c’è stata alcuna trasparenza” ha accusato l’esponente renziano.

Che poi è andato anche oltre: “Milena Gabanelli, la giornalista che ha insegnato la trasparenza agli italiani con le sue inchieste, quando si è trattato di una questione che l’ha riguardata in prima persona si è chiusa in atteggiamento opachi e poco comprensibili – ha sottolineato – Finora non si è capito cosa le sia stato proposto, che lavoro abbia fatto, quanto sia costato e a cosa sia servito. Perché la gestione del sito di informazione della Rai non va bene? Gli era stato promesso qualcosa di diverso? – si è chiesto retoricamente il segretario della Commissione di Vigilanza – A fine 2016 la conduttrice ha lasciato Report, senza che nessuno l’abbia forzata o glielo abbia chiesto. Lo ha spiegato lei nelle interviste rilasciate: ‘Lascio dopo 20 anni, non voglio scoprirmi ripetitiva’ (Corriere della Sera, 11 ottobre 2016). Addirittura ha raccontato come il direttore generale e la direttrice di rete le avessero tentate tutte per farla rimanere – ha spiegato – ma la sua decisione era di chiuderla con la stagione delle inchieste di Raitre“.

“Dopo alcuni mesi dalla nomina a vice direttore – ha proseguito Anzaldi – ora le viene proposto il ruolo di condirettore e la guida di una redazione di oltre 30 giornalisti. Il doppio rispetto a quanti ne contava Report, che peraltro era un settimanale di inchiesta e aveva tempi e modi completamente diversi rispetto ad un portale online che vive h24. La risposta alla proposta di oggi, che lo ricordo è stata avanzata da Carlo Freccero – ha detto ancora Anzaldi – è stata la richiesta di essere messa in aspettativa. Dispiace che non l’abbia ritenuta all’altezza. Cosa è accaduto in questi mesi?” Poi la domanda finale, che è una sorta di provocazione: “Tutto ciò che sappiamo lo dobbiamo a indiscrezioni e ritagli di giornale: perché Gabanelli non fa una vera operazione trasparenza e non racconta come stanno le cose? Così – ed è l’attacco politico di Anzaldi agli avversari – potrebbe aiutare a capire anche persone come Matteo Salvini che non si sono mai occupate di Rai e straparlano del ruolo di presunte Rai renziane. Basta ricostruire i fatti – ha concluso il deputato Pd – per capire che Salvini fa la solita disinformazione a scopi elettorali: Freccero renziano, infatti, sarebbe una novità“.

IL CDA DI VIALE MAZZINI: “SORPRENDENTE E NON COMPRENSIBILE IL RIFIUTO DELLA GABANELLI” – A fine giornata e dopo alcune ore dalla decisione della Gabanelli, è arrivata anche una nota ufficiale del consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini. Il Cda Rai “trova sorprendente e non comprensibile il rifiuto – comunicato da Milena Gabanelli che ricopre da gennaio all’interno di Rai il ruolo di vicedirettore – dell’offerta di condirezione di una delle più importanti testate del servizio pubblico con delega al sito web e al data journalism – si legge in un comunicato stampa – Come certamente anche Gabanelli sa, una nuova Direzione di testata non può essere varata se non nel contesto del nuovo piano dell’informazione che deve essere predisposto secondo le tappe e i criteri imposti dalla convenzione” Stato-Rai.

“A Milena Gabanelli – continua il consiglio di amministrazione – è stata invece proposta la costruzione di una redazione di 40 giornalisti (2/3 dei quali selezionati direttamente dalla stessa Gabanelli) potenzialmente in grado di trasformare Rainews.it in un sito competitivo con i maggiori siti degli altri media, anche in considerazione del potenziale derivato dall’impiego estensivo delle sedi di corrispondenza internazionali e delle sedi regionali”. Il Cda, continua la nota, “ricorda che – pur avendo a più riprese ribadito il proprio apprezzamento per il lavoro della giornalista Gabanelli e la necessità di un immediato rilancio del web Rai – non può governare l’azienda sulla base dei desiderata dei singoli. Esiste – si legge ancora – una convenzione che impone al Cda stesso criteri molto precisi di riarticolazione delle testate informative Rai per le quali si prevede una riduzione del numero complessivo delle stesse. Dopo mesi di analisi nello specifico – è la conclusione del comunicato – il Cda ha proposto alla dottoressa Gabanelli di diventare condirettore di una testata di primo piano, di cominciare da subito il lavoro da lei stessa ipotizzato di rilancio dell’offerta online e di farlo con giornalisti da lei stessa selezionati”.

LA CONTROREPLICA DELLA GIORNALISTA – Milena Gabanelli, una volta letto il comunicato del consiglio d’amministrazione di viale Mazzini, ha diramato una controreplica per rispondere alle accuse dei consiglieri, che avevano bollato come “sorprendente e non comprensibile” la scelta dell’autosospensione. “Sono convinta che con una maggiore disponibilità al confronto si possa fare l’interesse dell’azienda, e non ‘dei desiderata dei singoli – ha detto – La convenzione dice che bisogna riorganizzare l’offerta informativa e colmare il gap digitale – ha aggiunto – Da nessuna parte dice che non puoi varare un portale di news (che hai pronto e su cui hai investito), se prima non hai ridotto il numero di qualche testata. Per quel che riguarda le risorse che la sottoscritta ha selezionato fra i giornalisti Rai – è stata la spiegazione della giornalista – va detto che buona parte è disponibile a trasferirsi a lavorare sul web a condizione che sia il portale di tutta la Rai e non il sito di una testata. Condizione quest’ultima che rende impossibile ogni rilancio. Questa è la ragione per la quale la sottoscritta si è messa in aspettativa non retribuita, proprio perché il rischio di svilire una reputazione costruita negli anni è elevato”. “Purtroppo – ha concluso la giornalista – il Cda ha preso una decisione senza mai entrare nel merito, se però decidesse di farlo io sono ovviamente sempre disponibile a fornire tutti gli elementi utili. Sono convinta che con una maggiore disponibilità al confronto si possa fare l’interesse dell’azienda, e non ‘dei desiderata dei singolì“.

FRECCERO: “ENTRO 40 GIORNI LA GABANELLI AVRA’ LA SUA TESTATA” –  A fine giornata, poi, è arrivata una dichiarazione del consigliere Rai (indicato dal Movimento 5 Stelle) Carlo Freccero: “Ho parlato col direttore generale e col presidente della Rai della Gabanelli e mi hanno garantito che entro massimo 40 giorni ci sarà il piano di informazione, quindi lei potrà avere la sua testata” ha detto Freccero a La Zanzara su Radio 24.

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