La malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette ha colpito tre persone, ora in via di guarigione. Per evitare il rischio di trasmissione attraverso trasfusioni, il Centro nazionale sangue ha sospeso le donazioni per i residenti del comune sul litorale romano
Tre casi di Chikungunya ad Anzio. Si tratta di una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. Le persone colpite ora stanno bene, stando qa quanto riportato dall’Ansa. Per contenere la diffusione della malattia virale e prevenire la trasmissione attraverso trasfusioni, il Centro nazionale sangue ha sospeso le donazioni per i residenti del comune sul litorale romano, a 60 chilometri dalla Capitale, ma anche in altre aree regionali qualora emergessero sintomi riconducibili a quest’infezione. Nel tentativo di arginare il focolaio infettivo, la Regione Lazio ha ordinato di disinfestare il territorio. Mentre la Asl RM 6 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana hanno individuato nei giorni scorsi, proprio nella zona, la presenza di alcune zanzare vettori della malattia.
L’Istituto Superiore di Sanità e l’INMI Spallanzani considerano comunque il rischio di diffusione basso a livello regionale e molto basso al livello nazionale ed internazionale. Quasi sicuramente le infezioni sono avvenute nell’area di residenza dei pazienti, perché i sintomi si sono verificati nel mese di agosto, senza che nessuno dei tre avesse viaggiato all’estero nei 15 giorni precedenti ai primi sintomi. “Sono state perciò immediatamente attivate le misure di controllo e prevenzione – informa l’Iss – previste nell’ambito del Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare”. Già il 7 settembre l’Iss aveva fatto posizionare alcune “esche speciali” per individuare le aree dove possono essere presenti le larve.
Stop alle donazioni – Secondo le direttive del Centro nazionale sangue, invece, chi ha soggiornato nella zona di Anzio, seppur per qualche ora, non può donare il sangue per i successivi 28 giorni. A livello nazionale, per il Cns solo a seguito della verifica “dell’assenza di sintomi riferibili alla Chikungunya nel periodo considerato”, si può “riammettere” i pazienti alla trasfusione.La procedura rimarrà in vigore fino a nuova comunicazione.
I sintomi della Chikungunya – Già nell’agosto del 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna. La Chikungunya provoca un’acuta sindrome influenzale di breve durata con dolori articolari e febbre alta. I gli altri sintomi sono: brividi, cefalea, nausea, vomito. Il segnale più importante, da cui deriva il nome della malattia, sono soprattutto le artralgie: i dolori delle articolazioni e ai tessuti circostanti che non permettono ai pazienti di muoversi. In lingua swahili, infatti, Chikungunya significa “ciò che curva” o fa “contorcere”.
A Viterbo un caso di ‘West Nile virus’ – In provincia di Viterbo, intanto, è stato segnalato un caso di un uomo affetto da virus del Nilo occidentale. In Italia “possiamo comunque contare su medici e veterinari molto bravi, capaci di associare i sintomi alla patologia, sia per quanto riguarda la Chikungunya che il West Nile virus“, afferma Florio Ghinelli, direttore sanitario di Avis provinciale Ferrara e infettivologo. La notizia del focolaio di Chikungunya arriva a pochi giorni dalla morte di Sofia Zago nell’ospedale di Brescia, a causa di malaria. Una malattia che come la Chikungunya viene trasmessa dalle punture di zanzare.