Il comitato per la prevenzione della tortura dell'organizzazione internazionale ha diffuso un rapporto basato su ispezioni del 2016. Sono emersi pestaggi da parte di carabinieri e polizia. Nell'ex ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere a un giovane è stata aumentata la dose di psicolettici per rallentarne i movimenti e impedirne la fuga. "Le autorità intervengano"
Sovraffollamento irrisolto, maltrattamenti in alcune strutture tra cui l’ex ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, pestaggi ai danni di persone fermate da carabinieri e polizia. Sono i contenuti del rapporto sull’Italia del Cpt, comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, basato sulla visita alle carceri italiane fatta nell’aprile del 2016. Il report esce il giorno dopo lo “sciopero” dei detenuti del reparto ‘La Nave’ di San Vittore, tutti tossico o alcooldipendenti, che per protestare contro il sovraffollamento del carcere si astengono dalle attività che fanno parte del loro trattamento, come le lezioni di teatro, di legalità e di storia dell’arte e i gruppi di autoaiuto. Il Cpt “raccomanda che le autorità italiane al massimo livello politico facciano una comunicazione formale alle forze dell’ordine, ricordando loro che i diritti delle persone in loro custodia devono essere rispettati e che il maltrattamento di tali persone sarà perseguito e sanzionato di conseguenza”.
Uno dei casi riportati come esempi dei maltrattamenti inflitti ad arrestati e fermati riguarda il caso di un uomo preso a calci e pugni e con la testa ripetutamente sbattuta contro il letto da un gruppo di Carabinieri mentre era ammanettato nella cella a Chivasso. Il Cpt, che denuncia anche il mancato rispetto della legge italiana per quanto riguarda l’immediato accesso di arrestati e fermati ad un avvocato, chiede alle autorità italiane, al più alto livello politico, di fare una dichiarazione ufficiale a tutte le forze dell’ordine per ricordargli che devono rispettare tutti i diritti delle persone in loro custodia e che ogni maltrattamento sarà giudicato e punito adeguatamente.
Quanto alla struttura di Castiglione delle Stiviere, un ex ospedale psichiatrico giudiziario in via di trasformazione in raggruppamento di residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), il rapporto spiega che il modo in cui sono usati l’isolamento, gli strumenti di contenzione meccanici e i farmaci neurolettici potrebbero essere considerati maltrattamento. I pazienti della struttura hanno infatti denunciato che sono utilizzati come ‘punizione informale’, una pratica che il comitato definisce “completamente inaccettabile e che potrebbe essere considerata come maltrattamento” e a cui quindi va messa fine immediatamente.
Nel documento il Cpt osserva che in generale il ricorso alla costrizione fisica dei pazienti a Castiglione è “piuttosto frequente” e denuncia che questa viene imposta per parecchie ore, ma alcuni pazienti affermano di averla subita per periodi molto più lunghi, senza la continua presenza di personale medico per monitorare. Infine il Cpt esprime “grande preoccupazione” per un giovane uomo a cui lo staff di Castiglione ha aumentato la dose di farmaci psicolettici per rallentarne i movimenti e cosi impedirne la fuga. Un trattamento che “potrebbe essere considerato inumano e degradante“. In generale il Cpt chiede che l’Italia introduca un quadro legale chiaro per il trattamento farmaceutico dei pazienti psichiatrici, che entrano volontariamente o sono inviati in determinate strutture.
In generale il problema “del sovraffollamento delle carceri italiane non è stato risolto perché molti istituti di pena operano ancora al di sopra della loro capacità”, segnala il Cpt, che ribadisce anche che l’Italia deve rispettare gli standard che il comitato ha fissato per lo spazio che ogni detenuto deve avere a sua disposizione in cella: 6 metri quadri di spazio vitale, esclusi i sanitari, in cella singola, e 4 metri in una cella che occupa con altri. Il Cpt, che prende nota degli sforzi fatti dall’Italia per risolvere la questione del sovraffollamento dopo la condanna della Corte di Strasburgo (Torreggiani), osserva tuttavia che nel primi 6 mesi del 2016 la popolazione carceraria è aumentata da 52.164 a 54.072 detenuti, e che questo aumento non si è arrestato.
Le preoccupazioni del Cpt sembrano essere confermate dallo stesso governo italiano, che nella sua risposta al rapporto del comitato afferma che il 26 marzo 2017 erano detenute 56.181 persone. Il governo sostiene che sta prendendo provvedimenti, tra cui la scelta di permettere ai detenuti stranieri di scontare la pena nei loro paesi e di ricorrere con maggiore frequenza alle misure alternative alla detenzione.