Come è noto per la malaria – che ha ucciso la piccola Sofia Zago – non esiste un vaccino ma sono decenni che i ricercatori tentano di trovare un ombrello protettivo alla malattia che uccide 500mila persone all’anno. Un buon risultato visto che fino a qualche anno si parlava di un milione di vittime. Solo negli ultimi mesi però si sono fatti passi sostanziali verso questo obiettivo. È di poco tempo fa la notizia del via libera dell’Oms alla sperimentazione su larga scala in tre paesi, e la stessa iniezione, anche se con dosaggi diversi, sarà testata anche sugli adulti.
Come annunciato l’organizzazione Path, l’alleanza internazionale contro la malattia, e il Walter Reed Army Institute of Research, il laboratorio americano che conduce il test, la sperimentazione riguarderà 160 persone, la cui vaccinazione è già iniziata, che verranno poi esposti al plasmodio attraverso punture di zanzare infette. Il vaccino usato è l’Rts,s-Mosquirix, lo stesso che verrà testato in Africa il prossimo anno, ma con due differenti formulazioni, per verificare se cambiando il dosaggio aumenterà l’efficacia, ora considerata bassa per un uso generalizzato. In particolare verrà ritardata la terza dose del vaccino, una mossa che – riporta l’Ansa – in alcuni studi preliminari sembra aumentare l’efficacia fino all’87%. Il test durerà 15 mesi.
“Questo studio – spiega Ashley Birkett di Path – è determinante per capire se il vaccino Rts,s originariamente sviluppato per prevenire la malaria nei bambini africani, può essere efficacemente adattato per prevenire l’infezione in tutte le popolazioni a rischio nei paesi endemici, accelerando l’eliminazione del parassita. Siamo grati ai volontari che si sono prestati, anche perché con l’aumento del fenomeno della resistenza ai farmaci antimalarici la questione di trovare un vaccino è diventata sempre più cruciale”.
Se lo studio, che viene condotto in un ambiente controllato di laboratorio, darà risultati positivi in termini di efficacia e di sicurezza, verrà ripetuto sul campo, probabilmente in paesi africani. I risultati verranno anche utilizzati per capire meglio il funzionamento del vaccino, i cui risultati anche sui bambini non sono considerati pienamente soddisfacenti. Il vaccino Rts,s infatti sui bambini riduce di circa il 40% le infezioni totali e di un terzo quelle gravi, riducendo mortalità e ricoveri. Risultati non eccezionali se paragonati a quelli ottenuti per altre malattie, ma che comunque ridurrebbero di molto il peso della malaria, che è letale soprattutto fino ai cinque anni. Dal prossimo anno verranno somministrate 380mila dosi del vaccino in tre paesi africani, Ghana, Malawi e Kenya, e sulla base dei risultati di questo progetto pilota si deciderà se estendere l’utilizzo.