Il capitano del Noe (nel frattempo diventato maggiore) è già sotto inchiesta per falso e per una rivelazione di segreto d’ufficio commessa inviando via mail pezzi di informativa a ex carabinieri del Noe poi passati nei servizi segreti. Ora l'accusa nei suoi confronti è quella di avere passato notizie riservate al giornalista del quotidiano di Belpietro. Interrogatorio fissato per domani
Caso Consip, nuova accusa per il capitano del Noe Giampaolo Scafarto. La Procura di Roma lo ha convocato per domani martedì 12 settembre alle 15 per rendere un nuovo interrogatorio in qualità di indagato. Deve rispondere di una contestazione relativa a una presunta rivelazione di segreto d’ufficio al giornalista della Verità Giacomo Amadori. L’ufficiale del Noe, nel frattempo promosso maggiore, attualmente in servizio presso il Comando regionale dei Carabinieri di Napoli, è accusato di essere l’autore di un’informativa in cui avrebbe, da un lato, accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti e, dall’altro, di aver attribuito ad Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino una frase intercettata: “…Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato“. Scafarto è sotto inchiesta per falso e per una rivelazione di segreto d’ufficio commessa inviando via mail pezzi di informativa a ex carabinieri del Noe poi passati nei servizi segreti. Contattato da ilfattoquotidiano.it, Amadori dice che “al momento non ne so nulla”.