Continua l’andamento positivo della produzione industriale italiana. A luglio, comunica l‘Istat, è aumentata dello 0,1% rispetto a giugno e del 4,4% rispetto a luglio 2016 nei dati corretti per gli effetti di calendario. Trainano i beni strumentali, che vedono un incremento del 5,9% sull’anno e “sono l’unico comparto ampliamente sopra il livello del 2010”, annota l’istituto di statistica. I beni di consumo hanno fatto registrare un +4,1%, quelli intermedi, +3,5% e l’energia (+3,3%).

Quanto ai settori di attività, a registrare la maggiore crescita tendenziale sul luglio 2016 è stata l’attività estrattiva (+8,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a (+8%), le industrie alimentari, bevande e tabacco e della fabbricazione di mezzi di trasporto (entrambi +6,9%). L’Istat registra diminuzioni nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche, nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (entrambi -0,6%) e nelle industrie tessili, dell’abbigliamento, delle pelli e accessori (-0,5%). Nella media dei primi sette mesi la produzione è aumentata del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2016. I giorni lavorativi sono stati 21 come a luglio 2016.

Il Financial Times online commenta i dati scrivendo che “La ripresa c’è. L’Italia è ora in marcia”. I dati, nota, sono “superiori alle attese” e si tratta “di una ultima serie di dati economici migliori delle stime” degli analisti. “La forte crescita dovrebbe proseguire”, secondo i diversi indicatori economici, aggiunge il quotidiano di Londra, spiegando che “l’ottimismo si riflette anche in un miglioramento del mercato del lavoro“. Dove però hanno ricominciato a crescere i contratti precari, tanto che i dipendenti a termine hanno raggiunto il numero record di 2,69 milioni. 

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