Bella e potentissima la nuova Mercedes-Amg Project One: tuttavia la vera novità del Salone di Francoforte è che il marchio Smart produrrà solamente auto elettriche a partire dal 2020. Lo ha annunciato poche ore fa Dieter Zetsche, numero uno del gruppo Daimler, specificando che le ultime Smart con motore endotermico saranno consegnate ai concessionari nell’autunno del 2019.
Il marchio delle sbarazzine ForTwo e ForFour farà quindi da apripista alla rivoluzione elettrica del colosso tedesco. Un annuncio che ci tocca da vicino, visto che l’Italia è da tempo il primo mercato mondiale per Smart. Ma, oltre che green, la Smart del futuro sarà anche connessa alla rete, dotata di guida autonoma e condivisa: concetti che anticipano un futuro, nel 2030, fatto di mobilità “on-demand” in cui l’auto non sarà più un mezzo di proprietà ma piuttosto di utilità.
“La Smart resterà un brand per la mobilità personale”, ha dichiarato Annette Winkler, a capo del brand Smart, “ma i confini della proprietà saranno sempre più sfumati, liquidi: se lo vorremo, potremo condividere l’auto con altre persone, magari familiari o vicini di casa”. Un modo per dire che i proprietari potranno “monetizzare” il tempo in cui non utilizzano l’auto personalmente mettendola a disposizione di altri utenti. Concetti già sentiti in casa Tesla.
Va letta in questo senso pure la vision EQ fortwo, concept per la Smart del futuro che fa addirittura a meno di volante e pedali, lasciando l’onere della guida all’autopilota: un’anticipazione del Car2Go 2.0 per intendersi, in cui Daimler diventa un fornitore di servizi per un bacino di utenza che già oggi conta 2,7 milioni di clienti a livello globale, di cui 370 mila in Italia. Nel mirino c’è il business del trasporto pubblico che Daimler pensa di poter aggredire con un car-sharing automatizzato che opera h24 e passa a prendere i clienti che ne fanno richiesta tramite app.
Naturalmente la rivoluzione green di Daimler toccherà anche Mercedes: “Entro il 2022 – ha dichiarato Zetsche – tutta la gamma Mercedes-Benz sarà disponibile in versione elettrificata (elettrica o ibrida, ndr.), così da offrire il massimo della scelta alla clientela”. E per sostenere un piano industriale di questa portata saranno messi sul piatto 10 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Nel frattempo il baffo più famoso dell’automotive ha precisato che “è realistico ipotizzare un’auto elettrica agli stessi costi di quella con il motore a combustione entro il 2025”, anno in cui potrebbe definitivamente cadere un altro tabù delle EV: quello di essere un mezzo da ricchi.
Eco mobilità
Daimler, Zetsche: “a partire dal 2020 le Smart saranno solo elettriche”
L'annuncio del suo numero uno, arrivato durante il salone di Francoforte, apre una nuova era per il gruppo tedesco: entro tre anni Forfour e Fortwo saranno prodotte e offerte solo in versione a batteria. Ma non è tutto, perché dal 2022 ogni Mercedes avrà anche una versione elettrificata, ibrida o elettrica pura
Bella e potentissima la nuova Mercedes-Amg Project One: tuttavia la vera novità del Salone di Francoforte è che il marchio Smart produrrà solamente auto elettriche a partire dal 2020. Lo ha annunciato poche ore fa Dieter Zetsche, numero uno del gruppo Daimler, specificando che le ultime Smart con motore endotermico saranno consegnate ai concessionari nell’autunno del 2019.
Il marchio delle sbarazzine ForTwo e ForFour farà quindi da apripista alla rivoluzione elettrica del colosso tedesco. Un annuncio che ci tocca da vicino, visto che l’Italia è da tempo il primo mercato mondiale per Smart. Ma, oltre che green, la Smart del futuro sarà anche connessa alla rete, dotata di guida autonoma e condivisa: concetti che anticipano un futuro, nel 2030, fatto di mobilità “on-demand” in cui l’auto non sarà più un mezzo di proprietà ma piuttosto di utilità.
“La Smart resterà un brand per la mobilità personale”, ha dichiarato Annette Winkler, a capo del brand Smart, “ma i confini della proprietà saranno sempre più sfumati, liquidi: se lo vorremo, potremo condividere l’auto con altre persone, magari familiari o vicini di casa”. Un modo per dire che i proprietari potranno “monetizzare” il tempo in cui non utilizzano l’auto personalmente mettendola a disposizione di altri utenti. Concetti già sentiti in casa Tesla.
Va letta in questo senso pure la vision EQ fortwo, concept per la Smart del futuro che fa addirittura a meno di volante e pedali, lasciando l’onere della guida all’autopilota: un’anticipazione del Car2Go 2.0 per intendersi, in cui Daimler diventa un fornitore di servizi per un bacino di utenza che già oggi conta 2,7 milioni di clienti a livello globale, di cui 370 mila in Italia. Nel mirino c’è il business del trasporto pubblico che Daimler pensa di poter aggredire con un car-sharing automatizzato che opera h24 e passa a prendere i clienti che ne fanno richiesta tramite app.
Naturalmente la rivoluzione green di Daimler toccherà anche Mercedes: “Entro il 2022 – ha dichiarato Zetsche – tutta la gamma Mercedes-Benz sarà disponibile in versione elettrificata (elettrica o ibrida, ndr.), così da offrire il massimo della scelta alla clientela”. E per sostenere un piano industriale di questa portata saranno messi sul piatto 10 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Nel frattempo il baffo più famoso dell’automotive ha precisato che “è realistico ipotizzare un’auto elettrica agli stessi costi di quella con il motore a combustione entro il 2025”, anno in cui potrebbe definitivamente cadere un altro tabù delle EV: quello di essere un mezzo da ricchi.
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La chiamata della cronista alla famiglia: “Dormo a terra, mi hanno sequestrato anche gli occhiali”
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Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "È quello che abbiamo chiesto. Ma capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari, capire qualcosa mi piacerebbe". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono se la giornalista potrà avere altre visite da parte dell'ambasciata.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Nella telefonata di ieri "avrei preferito notizie più rassicuranti da parte sua e invece le domande che ho fatto... glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo, le ho chiesto se ha un cuscino pulito su cui appoggiare la testa e mi ha detto 'mamma, non ho un cuscino, né un materasso'". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "No, dopo ieri nessun'altra telefonata". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, ai cronisti dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. "Le telefonate non sono frequenti. E' stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che era stata arrestata, poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice, ieri è stato proprio un regalo inaspettato. Arrivano così inaspettate" le telefonate "quando vogliono loro. Quindi io sono lì solo ad aspettare".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Questo incontro mi ha fatto bene, mi ha aiutato, avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere...". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Cerca di essere un soldato Cecilia, cerco di esserlo io. Però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni, che non ha compiuto nulla, devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
"Poi se pensiamo a giorni o altro... io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è solo un'eccellenza italiana, non lo sono solo il vino e i cotechini". Le hanno detto qualcosa sui tempi? "Qualche cosa - ha risposto -, ma cose molto generiche, su cui adesso certo attendo notizie più precise".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Adesso, assolutamente, le condizioni carcerarie di mia figlia". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono quali siano le sua maggiori preoccupazioni. "Lì non esistono le celle singole, esistono le celle di detenzione per i detenuti comuni e poi le celle di punizione, diciamo, e lei è in una di queste evidentemente: se uno dorme per terra, fa pensare che sia così...".