Non ci sono ancora le regole e i candidati ufficiali alle primarie online per scegliere il candidato presidente del consiglio M5s, ma intanto Luigi Di Maio continua a ribadire la sua disponibilità. “Io ho sempre detto che”, ha dichiarato in un’intervista a Radio Capital mentre è in tour con Giancarlo Cancelleri per le regionali in Sicilia, “se i nostri iscritti vorranno individuare me come candidato alla presidenza del Consiglio dei ministri per il Movimento 5 stelle ci sarò. Ovviamente faremo le votazioni con i nostri iscritti nelle prossime settimane e poi tra il 22 e il 24 settembre proclameremo questo nome”. Parole simili a quelle che ripete come un ritornello da mesi perché, ufficialmente, non sono state ancora previste le modalità per candidarsi alla competizione. Anche oggi il blog di Beppe Grillo tace: sono stati fatti due annunci, il primo con il programma di Italia 5 stelle a Rimini; il secondo per garantire che nonostante la sospensione del tribunale di Palermo per le regionarie in Sicilia il “Movimento 5 stelle si presenterà e non ci sarà rischio caos”.
Di Maio non si è sbilanciato sulla candidatura di Di Battista, ipotesi che lo stesso deputato non aveva scartato intervistato da Peter Gomez alla festa del Fatto Quotidiano. “Il Dibba che fa?”, ha detto. “Ne parliamo dal 25 settembre. Siamo sempre stati una grande squadra, tutti siamo chiamati a dare una mano nei prossimi mesi”. Nessuna indiscrezione pure per quanto riguarda i nomi che possono comporre la squadra di governo M5s: “Non faccio nomi”, ha ribadito. In ogni caso, ha aggiunto, il profilo del candidato ideale per un governo 5 stelle dovrà essere quello di “un candidato che deve avere una sensibilità politica e capacità tecnica. Personalmente non ho mai creduto nella differenziazione del ruolo tra tecnico e politico”.
Per quanto riguarda l’ipotesi alleanze una volta al governo, Di Maio ha bocciato aperture verso la Lega Nord: “Io sono di Napoli: Salvini era uno di quelli che diceva ‘Vesuvio lavali col fuoco’. Quindi di affine con Salvini non ho niente. Se dovessimo arrivare primi senza una maggioranza ci presentiamo in Parlamento per dire dateci l’opportunità di partire e in Parlamento si voterà sulle leggi. Chi è disponibile ci darà fiducia ma non si aspetti posti in cambio”.
Il vicepresidente della Camera ha anche parlato di presunti malumori interni al Movimento e della rivalità con il collega Roberto Fico. In merito ad esempio alla divergenza di posizioni sulla questione dello sgombero di Roma delle scorse settimane, ha detto: “La questione tra me e Roberto è stata strumentalizzata. E nei prossimi giorni mi aspetto che ci saranno altri tentativi di strumentalizzazione. Il tema posto da Gino Strada è una cosa, chiudere alle imbarcazioni che non rispettano le regole un’altra. E anche sul fatto che non si possono fermare i flussi facendo patti con i criminali, sono cose su cui siamo entrambi molto d’accordo”.