“Miss Italia e Striscia la notizia raccontano chi sono le nuove cittadine italiane”. Ne è convinta Patrizia Mirigliani, organizzatrice di Miss Italia, di fronte alle dichiarazioni polemiche della terza classificata al Concorso 2017, Samira Lui, e rispetto ai rigurgiti razzisti apparsi sui social appena la produzione della trasmissione di Canale 5 ha mostrato le nuove veline, una delle quali è la bionda di colore Mikaela Naeze Silva. “La scelta di Ricci è giusta e contemporanea. La condivido pienamente”, spiega la figlia dello storico patron Enzo Mirigliani al FQMagazine. “Noi già nel 1996 eleggemmo la 19enne Denny Mendez come Miss Italia, ragazza originaria della Repubblica Domenicana. La giuria si divise, alcuni giurati presero le distanze, come del resto certa stampa italiana, però all’estero quella vittoria venne vista di buon occhio e lodata per l’apertura multietnica che significava. Fu un importante segnale di cambiamento sociale e culturale del nostro paese che in qualche modo anticipammo nei tempi. Ma soprattutto voglio sottolineare che Denny aveva tutte le carte in regole per vincere perché aveva la cittadinanza italiana come da regolamento”.
Samira Lui, terza classificata nella competizione che ha visto trionfare Alice Rachele Arlanch, è stata appellata “ragazza senegalese” dal conduttore della diretta, Francesco Facchinetti, e per questo sostiene di essere stata “svantaggiata” nel raccogliere voti da casa. “Facchinetti l’ha detto senza voler farle alcun torto. Le tre finaliste erano già per tutti noi Miss Italia. Di Samira si è parlato tanto sui giornali nei giorni precedenti raccontando sia le sue origini senegalesi da parte di padre, come la sua “italianità” quando ha vinto il titolo di Miss Italia Chef mostrando le doti di cuoca nel preparare alla perfezione una ricetta della cucina friulana”. “La bellezza non ha colore della pelle”, sottolinea la Mirigliani, “semmai invece ha nuovi canoni estetici che derivano dall’evoluzione della nostra società. Le italiane di oggi sono spesso figlie di coppie miste. Quindi il risultato dell’integrazione e il superamento di certi pregiudizi ideologici”.
Quest’anno sulle duecento ragazze presenti alle prefinali il 10% aveva origini non italiane. Mentre negli anni precedenti sono decine i casi di ragazze concorrenti per diventare Miss Italia con genitori originari di altri paesi: da Gladira Mohamed Ismail, la ragazza di Molinella (Bologna) ma di origine somala, che arrivò quarta nel 2016; fino Rajaa Afroud che nel 2007 si piazzò tra le top 20 poi paperetta a Paperissima nella stagione 2008/2009 con Gerry Scotti, seconda classificata per diventare velina in coppia con Lisa Monti nel 2008 e infine pretendente al tronista di Uomini e donne nel 2010. “Stiamo attenti – conclude la Mirigliani – ci sono un sacco di detrattori che continuano a riconoscere un modello superato di bellezza tradizionalista. Il mondo e cambiato e il rischio come italiani è fare una figura da provinciali”.