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Politica - 12 Settembre 2017
Vertice Mdp-Campo progressista, Bersani: “Pisapia leader? Assolutamente sì”. L’ex sindaco: “Incontro utile, passo avanti”
Assemblea costituente ad autunno, niente primarie e leadership futura di Giuliano Pisapia riconosciuta da Mdp, dopo le tensioni per le Regionali in Sicilia e il nodo delle alleanze con Alfano. Questo il verdetto dell’incontro tra i bersaniani di Mdp-Articolo Uno e Campo Progressista, dopo oltre quattro ore di vertice tra le delegazioni. Il percorso, al di là dei nodi ancora presenti, va avanti. Ed è lo stesso Bersani a blindare Pisapia: “Se è lui il leader? Assolutamente sì”, ha replicato l’ex segretario del Partito democratico. Più ambiguo Massimo D’Alema, che, a domanda, ha preferito replicare stizzito: “Uscirà un comunicato”. Ma Campo Progressista, almeno per ora, sembra aver ricevuto le garanzie per andare avanti con il nuovo soggetto politico. Tanto che lo stesso Pisapia ha rassicurato sull’unità, parlando di “passo in avanti“: “È stato un incontro utile, propositivo. C’è consonanza di opinioni, di obiettivi, di percorso”. Pure i suoi fedelissimi, intanto, lo blindano alla guida del nuovo percorso: “Non ci saranno primarie, non esiste al mondo. Lavoriamo a un campo, una lista, una soggettività per combattere i populismi, alternativa al Pd di Renzi”, ha aggiunto il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. “Pisapia? Si sta impegnando con noi di Mdp a creare un campo alternativo a Renzi, poi noi vogliamo misurarci sulle politiche”, ha aggiunto Roberto Speranza.
Restano però alcuni nodi, a partire dal confronto con il governo. “Pisapia ci ha chiesto di non smarcarci da Gentiloni? Noi chiederemo una svolta a Gentiloni e siamo contrari a qualsiasi rinvio sullo ius soli“, ha aggiunto l’ex capogruppo dem alla Camera. Eppure, la legge sulla cittadinanza a settembre in Senato non arriverà. E rischia di non essere approvata prima della fine legislatura. Ormai azzoppata, dato che lo stesso capogruppo Pd a palazzo Madama Luigi Zanda è stato chiaro: “Non ci sono i numeri”. Ma, al momento, da Mdp e Cp, si resta nel limbo: “Se usciremo dal governo senza ius soli? Prematuro”, ha replicato lo stesso Speranza.
Ma c’è anche il nodo Sicilia, oltre a quello di eventuali alleanze con Alfano: “Mdp ci ha convinto a sostenere Fava in Sicilia? No, è stata un’operazione che ci ha lasciato insoddisfatti”, ha chiarito da Cp Bruno Tabacci. Per poi concludere: “Mai con Alfano vale anche a livello nazionale? Non mi pare ci sia questa condizione nel documento. Ma il punto riguarda Alfano. Il suo nuovo centrodestra si è dissolto, a partire dalla Lombardia”.