Il titolare del dicastero dei Trasporti critica la decisione della maggioranza di temporeggiare sul provvedimento che regola la cittadinanza per gli stranieri. Proprio lui ad agosto scorso aveva aperto un fronte nel governo criticando le politiche migratorie
“Il dietrofront del Senato sullo Ius soli è certamente un atto di paura grave”. Quello che ancora nessuno (o quasi) dentro il Pd aveva avuto il coraggio di dire, l’ha dichiarato ai microfoni di Tg2000 il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio. Lo stesso che ad agosto scorso aveva aperto un fronte dentro l’esecutivo criticando apertamente le politiche migratorie del college agli Interni Marco Minniti. “Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento”.
L’annuncio che, almeno per il prossimo mese, Palazzo Madama non toccherà la questione è arrivato nelle scorse ore dallo stesso capogruppo Pd Luigi Zanda. E proprio i dem sullo Ius soli sono spaccati, tra gli annunci a parole e i timori per i sondaggi nel pre campagna elettorale. L’unico che si è schierato apertamente in queste ore, è proprio Delrio. “Questa”, ha detto, “è una legge di civiltà e diritti. Non dobbiamo farci dominare dalla paura. Non ci può venire nessun male nel riconoscere i diritti a questi ragazzi che sono di fatto già italiani, parlano il nostro dialetto, giocano con i nostri figli. Devono essere riconosciuti per quello che sono: persone. Uno sguardo diverso verso l’immigrazione significa anche riconoscere i loro diritti”.
Secondo Delrio, c’è una deriva di linguaggio e di gestione politica che ha contribuito a infiammare l’opinione pubblica: “Ultimamente – ha proseguito Delrio – è stato creato un clima molto grave, sono state utilizzate parole sbagliate, è stata sparsa benzina e appiccato il fuoco per poi dire ‘vedete la foresta brucia’. Bisogna ritrovare moderazione nel linguaggio, ritornare a stare legati ai valori reali della persona e saper governare l’immigrazione perché non può essere governata dagli scafisti o dal caso ma da flussi regolari che danno dignità e certezza di accoglienza. Non si può cedere a parole di odio, violenza e razzismo. Queste sono parole che possono fare molto male a tutta la società perché oggi tocca agli immigrati e domani può capitare ai nemici politici o a persone diverse. Questo è un tema molto serio in cui la politica misura la sua dignità. Non c’entra destra o sinistra. La questione migrazione conosce delle destre molto responsabili come il Partito Popolare di Angela Merkel che sa fare politiche dell’immigrazione nella programmazione e nel rispetto della dignità delle persone”.
Sul tema è intervenuto anche l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani: “È un disastro, per lo ius soli è esattamente il momento. Chi dice non lo è non ha capito niente”.