Tensione al Tiburtino III durante una seduta del consiglio alla quale hanno partecipato esponenti di CasaPound. Alcuni residenti del quartiere erano stati protagonisti di un tentativo di assalto al centro di accoglienza, tema della riunione odierna, poi saltata
Tensione e un ferito dentro e all’esterno del centro anziani di via del Badile, a Roma, dove era in programma il consiglio straordinario del IV Municipio sul centro di accoglienza di via del Frantoio, che, nelle scorse settimane, è stato al centro di pesanti contrasti tra immigrati e residenti del quartiere della periferia est di Roma. A scontrarsi sono stati un centinaio di appartenenti ai centri sociali e i militanti di Casapound. I primi sono arrivati per contestare gli estremisti di destra, tra i promotori della seduta in programma, poi saltata. Una persona è rimasta ferita nei tafferugli.
I manifestanti hanno lanciato oggetti che hanno colpito anche abitanti della zona presenti sul posto per assistere al consiglio, chiesto dai cittadini del quartiere supportati da Casapound per decidere il futuro proprio del centro per gli immigrati. Secondo il responsabile politico di Casapound per il Lazio Mauro Antonini, gli attivisti dei centri sociali “hanno spruzzato spray al peperoncino e lanciato una marea di oggetti, colpendo alcuni di noi e alcuni residenti”. Dura la reazione della presidente del IV Municipio, Roberta Della Casa, dopo gli scontri del pomeriggio: “Non ci sono i termini per portare avanti la democrazia. Quello che è accaduto è inammissibile e non condivisibile”. “Non è stato possibile dare svolgimento al consiglio per colpa degli estremismi – spiega l’esponente del M5s – Non è nostra intenzione portare avanti l’assemblea, strumento democratico per eccellenza, davanti a questo tipo di atteggiamento”.
Nella notte tra il 29 e 30 agosto, un gruppo di residenti della zona tentò l’assalto proprio a quel centro di accoglienza – già contestato da CasaPound negli scorsi mesi – dopo che tre ragazzi avevano raccontato ai parenti di aver subito un’aggressione con lancio di sassi da parte di un profugo. Ad avere la peggio, un cittadino eritreo di 40 anni finito in ospedale dopo una coltellata nella schiena, all’altezza del rene. Sull’episodio la procura di Roma ha aperto un’inchiesta che al momento vede come unica indagata la donna – zia di uno dei ragazzi – che per prima era arrivata al centro e aveva raccontato d’essere stata aggredita e sequestrata dagli ospiti. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, invece, è stata lei a colpire l’eritreo.