Tezeta Abraham, volto iconico della protesta romana nel quartiere Tiburtino Terzo a favore dei migranti sgomberati dal palazzo di via Curtatone, è un’attrice afroitaliana, resa famosa dalla fiction Rai “E’ arrivata la felicità”, con Claudio Santamaria e Claudia Pandolfi. Ospite di Piazzapulita (La7), l’attrice di origini etiopi, arrivata a Roma con la mamma all’età di 5 anni in fuga dalla dittatura, parla della sua integrazione nella Capitale e della sua posizione a favore dello Ius Soli: “Ci ho messo tanto tempo per innamorarmi di Roma. Sono cresciuta nel rione Monti, ho avuto la fortuna di vivere nel cuore della Capitale, guardando il Colosseo e i Fori Imperiali. Ma per quanto mi sentissi romana, appena un mese dopo essere arrivata qui, mi sentivo una spettatrice esterna. Ero una straniera che parlava romanesco, ma non l’ho capito subito. Da piccola ero convinta di essere romana e italiana” – continua – “ma da adolescente, a 15-16 anni, quando ho avuto a che fare coi documenti e i permessi di soggiorno, ho cominciato a capire che non era proprio così. Spesso gli immigrati di seconda generazione, nati in Italia, aiutano a fare i documenti i propri genitori, che magari non conoscono bene la lingua italiana. Ci ho messo 19 anni per avere la cittadinanza italiana. E sono pure una ragazza abbastanza determinata quando voglio una cosa. Pensa se l’avessi presa con calma”. Tezeta Abraham si sofferma sullo Ius Soli: “Io non sono nata in Italia, quindi per me l’iter per la cittadinanza sarebbe stato comunque diverso. Ma diciamolo forte e chiaro: si tratta di uno Ius Soli temperato, nel senso che sono richiesti 5 anni di residenza dei genitori, che devono dimostrare di essere in regola, di lavorare e di pagare le tasse. E il diritto di diventare italiano viene garantito ai figli, neanche ai genitori stessi. A questo si sta dicendo di no. C’è stata una cattiva comunicazione che ha confuso i piani. Si è detto che la cittadinanza viene regalata e che i profughi vengono qui, fanno un figlio e automaticamente diventano italiani. Di automatismi qui non ce ne sono mai stati e qui non si regala niente a nessuno”. Nel finale, l’attrice rivolge un appello al M5S, contrario allo Ius Soli: “Io vorrei ricordare ai 5 Stelle che loro hanno preso anche i voti di ragazzi immigrati di seconda generazione, che hanno creduto, quando il M5S faceva campagna elettorale, al fatto che avrebbe sostenuto lo Ius Soli e l’abolizione del reato di clandestinità. Ai 5 Stelle chedo, prima di candidarsi, di mettersi una mano sulla coscienza, anche se lo so che non lo faranno mai, e di approvare questa legge. Il loro elettorato glielo chiede”