Società

Roma Half Marathon Via Pacis, l’appello dei musulmani: corriamo anche per il diritto di culto

Appuntamento alle ore 9 di domenica 17 settembre. Parte da San Pietro la Roma Half Marathon Via Pacis, la mezza maratona inter-religiosa patrocinata dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Comune di Roma, ed organizzata dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera. L’evento sarà seguito da RaiSport e da RadioRai1, e ci saranno collegamenti con la trasmissione A sua Immagine (Rai 1).

La manifestazione vuole essere un forte NO ad ogni forma di violenza, razzismo e discriminazione. Sui social l’etichetta per condividere le motivazioni del proprio sostegno all’iniziativa è #IoCorroPerché.

Le iscrizioni si attestano intorno alle 2mila per la 21 km competitiva, e circa 4mila per la gara non competitiva di 5 km, aperta a tutti, dove sarà possibile anche semplicemente camminare. Il percorso di 21 km attraversa inevitabilmente scenari di rara bellezza e passa volutamente davanti alla Sinagoga ed alla Grande Moschea, per raggiungere la quale il percorso presenta il suo tratto più difficoltoso, in salita. Anche la Chiesa Valdese e la Chiesa Ortodossa sono punti intorno ai quali è stato disegnato il percorso.

Tra i partecipanti, alcuni hanno aderito all’iniziativa #Run4Pray del Comitato Promotore della Costituente Islamica, che a sua volta è un progetto finalizzato all’elezione di un organo rappresentativo dei Musulmani in Italia. #Run4Pray è l’invito a partecipare alla Via Pacis che il Comitato ha rivolto a musulmani e non musulmani, invito a correre per sostenere una causa spesso poco trattata, quasi sempre non capita, che è quella del diritto al culto in Italia e delle difficoltà ad esso correlate per la mancanza di una disciplina esplicita in materia.

La Via Pacis è valida anche come campionato nazionale forense di mezza maratona, ed allora il Comitato Promotore della Costituente Islamica ha scritto e pubblicato una lettera al Consiglio Nazionale Forense per chiedere loro un contributo alla risoluzione normativa dei problemi inerenti l’esercizio del diritto al culto. Analoga lettera è stata inviata al vice presidente vicario dell’Anci Roberto Pella, che ha annunciato di partecipare alla mezza maratona, per chiedergli un impegno a trovare una procedura uniforme, da utilizzare in tutti i Comuni d’Italia, per la realizzazione di luoghi di culto.

Ho parlato dell’iniziativa con Francesco Tieri, portavoce del Coordinamento delle Associazioni Islamiche del Lazio, che è iscritto alla gara di 21 km sotto il cappello #Run4Pray: “E’ una bellissima iniziativa da parte del Comune e del Consiglio Pontificio della Cultura e, senza voler creare attriti, credo sia stato doveroso ricordare all’amministrazione di Roma che un anno fa noi musulmani eravamo in piazza per la chiusura di alcune nostre sale di preghiera, che i giudici hanno riaperto, e per le quali ci sono ancora procedimenti in corso in attesa di giudizio”. Abbiamo allora chiesto a Tieri dell’adesione che l’appello #Run4Pray ha riscontrato: “Siamo più di 10 a partecipare come #Run4Pray, almeno la metà donne, ed abbiamo avuto adesioni da non musulmani provenienti del mondo della ricerca universitaria e da quello della tutela dei diritti fondamentali. Chi a vario titolo si occupa degli aspetti legati al diritto al culto spesso diventa una risorsa preziosa per le minoranze religiose tutte, perché il problema non sussiste solo per i musulmani”.

Non positiva invece la risposta generale agli appelli lanciati: “Abbiamo avuto solo una cortese risposta dall’organizzazione della competizione, a seguito del comunicato stampa con cui veniva lanciata #Run4Pray. Poi, come spesso accade su queste questioni, solo silenzi. Di recente abbiamo appreso che contestualmente a questa manifestazione nasce Athletica Vaticana, per ora non un team formale ma un cappello con cui correranno i residenti e dipendenti del Vaticano. Abbiamo chiesto allora un incontro a Monsignor Melchor Sanchez de Toca y Alameda, principale promotore della Mezza Maratona e di Athletica Vaticana, che è anche un atleta, per spiegare le motivazioni profonde di #Run4Pray, che di certo non sono quelle di lanciare una sfida podistica Vaticano-Musulmani. Al momento nessuna risposta. Comunque #IoCorroPerché #DevoPoterPregare, #TuttiDevonoPoterPregare“.