In viale Beatrice D’Este le macchine sono incolonnate. Ci si muove lentamente ‘ed è quasi impossibile credere che tutte queste persone abbiano una ragione purchessia per guidare’. È lunedì, qualcuno starà già pensando di andarsene per il fine settimana. In fondo è ancora settembre. Il telefono sul sedile del passeggero, il semaforo rosso. Se ne può approfittare per leggere la rubrica di Ester Viola, sul Corriere del Mezzogiorno. Leggere di sciagure sentimentali migliora l’umore. E lei, Ester, di catastrofi amorose se ne intende. Seguitissima su Twitter, autrice di una rubrica attesa come nemmeno l’oroscopo di Rob Brezsny e di un libro di successo, Ester sciorina aforismi con la disinvoltura di un “come stai?”.
Com’è diventata un guru di storie d’amore, l’avvocato Ester Viola? “La mia professione c’entra moltissimo – racconta a FQMagazine – Scrivere atti che finiranno in fascicoli di cause di separazione è il contrario di seguire le serie tv: al posto delle sciagure sentimentali per unresolved sexual tension o di amori contrastatissimi, hai da fare banalissime autopsie matrimoniali. A volte è solo nauseante, neppure triste. Rabbia, stanchezza, senso di rivalsa, vendette a mezzo figli. Niente come la fine dell’amore sa portare l’inizio alle esatte dimensioni. L’amore vuole il peggio di te, da un certo punto in poi. Di solito l’ottiene. Ed è un peggio che non hai mai visto nemmeno tu, tanto che ti chiedi come sei capace. Non ti sospettavi così adatto a cadere in basso“.
Nauseante. L’amore, sul finale, fa così. E il titolo del libro di Ester sembra suggerire un modo per evitare di arrivarci, al finale. “L’amore è eterno finché non risponde“. Se il pubblicitario francesce Frédéric Beigbeder aveva affibbiato all’amore una data di scadenza manco fosse un delicato latticino (“tre anni”), Ester suggerisce che invece l’amore può durare, basta non fargli mancare una componente fondamentale: l’assenza. Sembra una contraddizione, ma non lo è affatto. “Sapere quanto non esserci è un’arte. Certi hanno una specie di intuito, con l’assenza. La differenza tra chi è capace e chi no è indovinare il minuto preciso in cui tornare. Senso del tempo. Ogni tanto mi chiedo se è questione di nascerci, anche in quel caso. Essere innamorati è un’abilità? C’è qualcuno più tagliato a far funzionare le relazioni e altri disastrosamente incapaci? Se la risposta fosse sì, immaginati che sollievo, per mezzo mondo, potersi dire: “Non è colpa mia, sono nato senza il gene per l’amore corrisposto”.
Quindi “negarsi” o meglio, concedersi il giusto, è un trucco fondamentale il fatto di relazioni amorose? “Il sovradosaggio – scrive Fred Vargas nel suo godibile saggio Piccolo trattato sulle verità dell’esistenza – può comportare il definitivo rifiuto dell’oggetto amato, un po’ come quando un’indigestione smodata di nocciole si riaffaccia alla vostra mente più di trent’anni dopo. Il sovradosaggio di nocciole funziona come il sovradosaggio in amore: se non si interviene in tempo, l’effetto può essere irrimediabile”. Se tre indizi fanno una prova, qui siamo già a due, Vargas più Viola, e viene facile mettere in mezzo anche Calvino con i suoi Amori difficili dove, di nuovo, il “giusto concedersi” viene inteso come essenza stessa del rapporto amoroso. Basta allora questa prova a far durare una relazione? Forse no. Ma sembrerebbe una buona base. Anche perché, fa notare Ester, “tutto, nelle relazioni, rientra nella solita decina di schemi fissi, con qualche variazione. Pensa ai frammenti di un discorso amoroso di Barthes: c’è ogni impressione che hai potuto sperimentare, ogni stato d’animo per cui sei passato. E insomma, se la teoria riesce a essere così precisa, vuol dire che gli eventi si somigliano tutti. Il prevedibile, qui, si verifica spesso”.
Ok. “Sapere quando non esserci” è un mattoncino importantissimo nei rapporti a due. Mettiamo in saccoccia questa idea, e proviamo. Ma la spontaneità, allora? Che fine le facciamo fare? “”Spontaneo” temo che sia una parola che finisce dritta nella stessa categoria di ipocrita – racconta ancora Ester Viola – Date certe condizioni, chi riesce a non essere un ipocrita? Rovescia la prospettiva: più vai avanti, più diminuiscono le volte in cui puoi permetterti di essere sincero. “Spontaneo” è fare immediatamente quel che si vorrebbe senza preoccuparsi troppo delle conseguenze? Ma vivere, dopo un certo punto, non diventa proprio quello: preoccuparsi delle conseguenze? “Attenzione al dopo” non è la definizione di età adulta?“.
Regole di sopravvivenza amorosa per adulti (o aspiranti tali), al tempo dei social. Perché, è indubbio, i social network sono una mannaia affilata pronta a spezzare in due la coppia. Qual è il “peggiore” ce lo suggerisce Ester: “Il “peggiore”? Quello che rende una persona più incline a sospettare, intendi? Posso darti una statistica di studio legale: WhatsApp. Ma a me piace di più come barometro per misurare l’intensità dei sentimenti. Sai che è amore in un giorno preciso, la prima volta in cui apri WhatsApp, lo vedi online a lungo e t’accorgi che hai voglia di sapere a chi scrive”. L’importante, con la gelosia da social, “è farci lentamente l’abitudine, come alla gelosia comune. Non puoi passare la vita a contare i like. Poi dipende dalla risposta che dai alla domanda “meglio sapere o no?”. Cosa ti piace di più, la verità o la pace? Sono i due modi di passare la vita“.
Dopo una chiacchierata con Viola, un ripasso di Vargas e qualche appunto di Calvino, la saccoccia di fondamentali amorosi inizia a essere piuttosto piena. E a guardarci bene uno si fa l’idea che in fatto d’amore non resti che un’unica scelta. Che non è più una scelta ma una fatalità: il caos. E allora mettiamoci l’anima in pace, dando di tanto in tanto un’occhiata al profilo Twitter di Ester. Ci si trovano aforismi sull’amore, considerazioni sullo star system o sugli usi e costumi del tempo che è. Una sorta di rotocalco, in tweet. I nuovi Barack e Michelle Obama a livello di appeal sui media, per esempio? “Sono George Clooney e Amal. Così perfetti che non te ne accorgi e non puoi nemmeno accusarli di essere odiosi. Sono i nuovi Michelle e Barack e i nuovi Brad e Angelina messi insieme, forse troppo perfetti pure per ammirarli“. E tra un consiglio e l’altro, Ester trova anche spunti divertenti per descrivere le tante star che ricorrono a ritocchi estetici e botox: “A che fare col tenersi la faccia dei vent’anni. È a quella, che siamo affezionate. Senza contare che la gioventù saranno cinque anni al massimo, non si capisce che aspettiamo a trattarla come una specie di gita del liceo“, dice Ester. E come darle torto, anche in questo caso?
Sincera, caustica, divertente. Leggere Ester è un vero piacere. Rincuora sapere che stia scrivendo un nuovo libro. E rincuora pure sapere che c’è una sua rubrica da leggere ogni lunedì. Perché arriva sempre, il lunedì. E anche le rogne amorose, arrivano (quasi) sempre. A meno di non essere un lombrico. Che “nel corso della vita è confuso da apparati maschili e femminili distribuiti lungo il suo corpo molle, il che gli permette di evitare ogni forma di amore e relative rogne, dato che se la cava perfettamente senza alcun aiuto esterno. Donde un immenso risparmio di energia che può dedicare a scavare instancabilmente e areare l’humus. Un’enorme fortuna per noi. Perché se anche il lombrico avesse delle pene d’amore su questa terra non saremmo dove siamo, credetemi”. Ti crediamo, Fred Vargas.