In Liguria è il Movimento 5 stelle a proporre un referendum sull’autonomia. Il gruppo consiliare pentastellato ha depositato una proposta di deliberazione per indire una consultazione popolare sulla scia della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna. Obiettivo: attribuire alla Regione ulteriori “forme e condizioni” di autonomia. “Ben svegliati”, è il commento del governatore di Forza Italia, Giovanni Toti, che poi aggiunge: “Benvenuti nel club delle autonomie”.
“In una regione dalle potenzialità economiche e turistiche enormi come la nostra – spiega il consigliere regionale M5s e primo firmatario Fabio Tosi – serve maggiore autonomia politica e amministrativa in grado di sfruttare e liberare quelle risorse oggi soffocate nei gineprai della burocrazia e negli ingranaggi di un potere centrale troppo lontano dalle esigenze peculiari del territorio e dei suoi cittadini”. “Oltre a dare più poteri alla Regione – aggiunge – garantirebbe più trasparenza, una maggiore partecipazione dei cittadini liguri alle decisioni politiche e una capacità di incidere davvero sui temi più importanti per il nostro territorio, dalla protezione civile ai porti, dalla sanità alla ricerca.”
Il consigliere sottolinea quanto il Movimento abbia da sempre creduto nelle “consultazione popolare e nella partecipazione diretta dei cittadini all’indirizzo politico da seguire. Solo attraverso un referendum la Liguria potrà avere quella legittimazione popolare in grado di vincere una partita così importante e decisiva per il futuro della nostra regione”, ha concluso nella nota. Su Facebook Tosi però ammette che il referendum previsto “dall’articolo 116 della Costituzione“, anche in caso di un “eventuale voto favorevole”, non sarebbe “automaticamente vincolante, ma darebbe in mano alle istituzioni liguri una carta importante da giocare al tavolo di contrattazione con lo Stato per il via libera al processo autonomista”, precisa il consigliere M5s.
Nel pomeriggio è arrivata anche la reazione del governatore di Toti che sostiene come “la maggioranza regionale ligure sia da sempre impegnata sull’autonomia” e la “nostra parte politica sia arrivata prima di tutti gli altri” sul tema. Se, dunque, “le forze politiche concordano in Assemblea regionale, che è assolutamente sovrana, di voler andare a una consultazione dei cittadini liguri non abbiamo nulla in contrario a farlo”. E sull’ipotesi di una possibile convergenza nazionale tra il Movimento Cinque Stelle e il centrodestra, proprio a partire da questa proposta, il presidente della regione traccia una linea: “Restano tantissime differenze”, “mi sembra che i grillini cavalchino la moda del momento e non abbiano una reale convinzione politica”. Difficile fare delle alleanze “con chi non ha chiaro che cosa vuol fare della sua vita ma, se ci sono battaglie che possiamo combattere insieme, non ho mai demonizzato nessuno”. Se dunque, i Cinque stelle “vogliono associarsi alla nostra battaglia di libertà per dare più autonomia agli enti locali”, sono i benvenuti.