La Società della Salute di Firenze, tutta pubblica, ha vinto la gara d’appalto per il progetto Sprar con un ribasso di un solo centesimo. Il progetto triennale (fino al 2019) è finanziato come nel resto d’Italia dal Viminale: 6 milioni e 600mila euro per 131 tra richiedenti asilo e rifugiati (14 dei quali bisognosi di assistenza sanitaria). In particolare 42 euro a persona per 1095 giorni più le spese sanitarie e 80 per chi seguirà percorsi di formazione professionale. Secondo i Cinquestelle, tuttavia, l’affidamento non poteva avvenire perché uno dei soci della Società della Salute – insieme alla Regione Toscana e all’Asl – è il Comune. Palazzo Vecchio aveva già attivi altri progetti Sprar: uno – avviato nel 2010 e concluso a inizio anno – si chiamava Paci ed è stato gestito dal consorzio Co&So. “Ma nel decreto del ministero dell’Interno – spiega il consigliere regionale Andrea Quartini, che ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale – è scritto che gli enti locali già titolari di progetto Sprar o anche solo con competenza territoriale coincidente con quella di enti già titolari di progetto non possono accedere al fondo”. Così secondo i grillini siamo arrivati “all’escamotage che sembrerebbe creato per aggirare parzialmente il decreto e garantire continuità (e introiti) a chi aveva realizzato questo servizio nei sette anni precedenti: una gara della Società della Salute di Firenze – e non del Comune – per cercare un partner col quale presentarsi al ministero. Per questo il M5s ha presentato un’interrogazione in consiglio regionale. “E’ la rappresentazione imbarazzante del sistema Pd di gestire la cosa pubblica” denuncia Quartini.
La gara è stata indetta il 28 ottobre 2016, con un mese di tempo per eventuali partecipanti per dimostrare di avere i requisiti. Tra questi aver gestito nel quadriennio precedente almeno due strutture di accoglienza attrezzate per richiedenti o titolari di protezione internazionale, per almeno 36 mesi. “Non facile a Firenze e infatti nessuno tranne il consorzio Co&So si è presentato alla gara e chi l’ha fatto ha presentato un ribasso di un centesimo rispetto alla base di gara” evidenziano i Cinquestelle in commissione. Ilfatto.it ha chiesto spiegazioni alla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, che ha la delega alla Sanità, ma lo staff ha risposto che l’assessora per prassi non parla prima di aver risposto a un’interrogazione.
di Valentina Roselli