Non ci sono elementi per incriminare l’autista. E il caso viene archiviato per la seconda volta. Si conclude, almeno sotto il profilo penale, la vicenda delle 13 studentesse Erasmus morte nell’incidente del bus su cui stavano viaggiando in Catalogna il 20 marzo 2016. Il gip è arrivato alla conclusione che il conducente dell’autobus, Santiago Rodriguez Jimenez, 62 anni, non è colpevole di quanto accaduto. Mancano gli indizi. Il giudice ha rinviato le parti ad una possibile causa civile.
Dopo l’incidente la polizia catalana aveva contestato all’autista 13 “omicidi per imprudenza“, ritenendo che la causa più probabile della tragedia fosse un colpo di sonno. Le autorità avevano rilevato, grazie ai dati della scatola nera del mezzo, diversi cambiamenti di velocità prima dello schianto. La stampa spagnola scriveva che lo stesso Jimenez dopo l’incidente avrebbe detto ai soccorritori di essersi addormentato. Nel novembre 2016, però, il giudice istruttore del tribunale di Amposta (vicino a Tarragona, dove è avvenuto l’incidente) ha escluso che lo schianto sia stato dovuto a problemi meccanici o alla guida imprudente del conducente e ha archiviato la causa penale, rinviando le parti al procedimento civile. Secondo il giudice l’autista, rimasto gravemente ferito nell’incidente, circolava alla velocità massima consentita di 100 km/h, aveva rispettato i tempi di riposo previsti dalla legge e non era al cellulare. Le reazioni indignate delle famiglie delle vittime, però, avevano portato a una riapertura dell’inchiesta, affidata a un nuovo gip.
Jimenez, interrogato dal nuovo magistrato, ha dichiarato che aveva riposato sufficientemente durante la breve sosta a Valencia, che non si era addormentato al volante e che era in condizioni idonee alla guida. Secondo l’autista l’incidente è stato causato dalla pioggia. Il gip, dunque, è arrivato alle stesse conclusioni del primo giudice, archiviando la causa per l’assenza di indizi che possano portare all’incriminazione penale del conducente dell’autobus. Dura la reazione di uno dei genitori delle vittime: “Consiglio ai genitori di non mandare i propri figli in Spagna e ai turisti di scegliere un’altra meta per i propri viaggi, perché sembra che nessuno sia responsabile di ciò che accade sulle loro strade”, si è sfogato Alessandro Saracino, padre di Serena.
L’incidente è avvenuto in autostrada a Freginals, in provincia di Tarragona. Il bus, carico di studenti Erasmus, riportava a Barcellona un gruppo di ragazzi che aveva partecipato alla Notte dei fuochi di Valencia. Nello schianto sono morte 13 studentesse, di cui 7 italiane.