La nipotina si chiama Melia, è nata poco dopo Ferragosto 2017 ed è figlia del primogenito Kangi (29 anni) e della sua compagna giapponese. “È una bimba splendida - ha spiegato l’ex pornostar ravennate al Messaggero - e sono sicura che, crescendo, diventerà ancora più bella”
Nonna Selen. No, non è il titolo di una produzione hard Milf, ma la dura e triste realtà del tempo che passa. Luce Caponegro è diventata nonna a nemmeno 50 anni. La nipotina si chiama Melia, è nata poco dopo Ferragosto 2017 ed è figlia del primogenito Kangi (29 anni) e della sua compagna giapponese. “È una bimba splendida – ha spiegato l’ex pornostar ravennate al Messaggero – e sono sicura che, crescendo, diventerà ancora più bella”. Su Facebook nella pagina pubblica Luce Caponegro (Selen) è apparso anche un bel fiocco rosa.
L’ex pornostar oggi titolare del centro estetico Luce Estetica e Benessere di Ravenna, ogni tanto lascia qualche traccia di sé da splendida 50enne in alcuni video su Facebook promuovendo epilazione di inguine e ascelle a prezzi scontati, o qualche innovativa cura anticellulite; ma dopo l’ultimo divorzio da Antonino Putortì nel 2015 è rimasta single e addirittura dichiara sempre al Messaggero: “è un anno e mezzo che non mi concedo”. Chiara l’allusione ai tanti pretendenti evidentemente rifiutati, ma anche ad un’idea di isolamento ed allontanamento da nuove avventure di cuore visto il fallimento delle nozze con Putortì, insegnante olistico e di sciamanesimo, e dei dolorosi divorzi dal primo marito, Fabio Albonetti, e dall’ex calciatore Nicola Zanone.
Da quest’ultimo nel 2007 è nato il secondogenito di Selen, Gabriele. E proprio al bambino Luce sembra voler dedicare ogni sua attenzione, coccola, e gesto d’amore: “il vero uomo della mia vita è lui”. Selen si è ritirata dalle scene dell’hard nel 2000 dopo aver girato il suo 35esimo film, Millennium. Recentemente in vista dell’uscita della sua biografia nelle librerie, il Corriere della Sera l’aveva intervistata chiedendole i ricordi del periodo di lavoro nell’industria dell’hard che sembrano essere diventate nella memoria di Selen un incubo ad occhi aperti: “Ho dovuto fare film quando volevo smettere, cercando di costruire ciò che ho sempre desiderato, una famiglia”.