Che Silvio Berlusconi abbia ritrovato la forma perduta è cosa nota. Più difficile capire se sia stato grazie ad alcuni soggiorni da Chenot o alla dieta del farmacista Alberico Lemme. Raggiunto dalla trasmissione “Un giorno da pecora” di Radio RaiUno, Lemme ha confermato di essere l’artefice di questo “ritrovato splendore”: “Ha perso dieci chili in trenta giorni; ma il segreto non lo svelo perché la dieta è personalizzata”. Non sono molte le cose che il farmacista ha rivelato sul regime alimentare di Berlusconi: pasta aglio, olio e peperoncino ma “senza sale”, “massimo quattro caffè al giorno e quattro tè; poi un limone a metà mattina e un altro a metà pomeriggio“. Lemme ha poi aggiunto che “Berlusconi è stato disciplinato e rispettoso delle regole”. Controverso ospite dei salotti Mediaset, Lemme dà regole alimentari che hanno fatto molto discutere. Un esempio? Niente sale, nemmeno per l’acqua della pasta. No al latte. No alle tisane (?). Si agli spaghetti e no a qualsiasi altro formato di pasta. Via libera a un coniglio (anche intero) a cena. E guai, per carità, a toccare frutta e verdura.