“Per sei mesi ho fatto più di cento chilometri al giorno per potermi specializzare sul sostegno e, in contemporanea, ho lavorato per mantenermi. Sveglia alle sei, lezioni da seguire dalle otto alle quattro del pomeriggio e poi via al lavoro fino a sera tardi. Ho superato il Concorso 2016 per la scuola primaria ma nessuno tra di noi vincitori è stato messo in ruolo”. Così Valentina Falleri racconta a Ilfattoquotidiano.it la sua storia, quella di uno dei 29 docenti di sostegno in Umbria che, pur passando l’esame, non sono stati assunti. Professori preparati, che hanno vinto il concorso ma che non sono neanche stati presi in considerazione per seguire gli alunni con disabilità. “Ci hanno fatto studiare per un test il cui esito è stato ignorato. Tutto questo non ha senso”. Valentina, però, non si è mai tirata indietro: “Andavo avanti perché ero consapevole che stavo lavorando per qualcosa di importante, avrei potuto aiutare chi ha bisogno. Una specializzazione sul sostegno apre ad una molteplicità di situazioni e richiede flessibilità e continue messe in discussione personali che permettono, ogni volta, di migliorare la qualità della propria professionalità”.
Falleri sperava che il Concorso scuola 2016 avrebbe potuto cambiare le cose, in meglio. In tanti ci hanno creduto ed invece la situazione, la definisce lei, è “del tutto assurda” e gli anni di precarietà e discontinuità didattica continuano. “In Umbria sono stati messi a bando solo 33 posti – spiega Valentina – ma quest’anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito che non c’erano abbastanza fondi per stabilizzare i precari specializzati, non garantendo il diritto all’istruzione agli alunni con disabilità. La cosa peggiore è che, anche questa volta, nonostante ci siano persone qualificate e vincitrici di un concorso pubblico, l’anno scolastico inizierà senza docenti di sostegno e alunni ‘speciali’ non saranno seguiti come dovrebbero”.