La ragazza di origini colombiane, e adottata da una coppia italiana all’età di sei anni, era stata trasferita nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII per un'operazione di riduzione di una frattura. Subito dopo è stata colpita da ipertermia maligna, con febbre fino ai 44 gradi. La Procura indaga per omicidio colposo
Terminata l’operazione di riduzione di una frattura al femore, non si è più svegliata. È morta così martedì 19 settembre nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari una ragazza di 12 anni. Dopo essere stata sotto i ferri, ha perso la vita a causa di una ipertermia maligna, cioè una febbre molto alta, fino ai 44 gradi di temperatura corporea. Sul decesso la Procura barese ha aperto un’indagine per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
Stando a quanto raccontato dai genitori e riferito da fonti sanitarie, la 12enne, di origini colombiane e adottata da una coppia italiana all’età di sei anni, sarebbe stata accompagnata nel tardo pomeriggio di martedì al pronto soccorso del Policlinico per una frattura procurata da una caduta. Lì i medici l’hanno indirizzata all’ospedale Giovanni XXIII, dove è stata operata d’urgenza nel reparto di ortopedia pediatrica. Dall’intervento, però, l’adolescente non si è più risvegliata.
Le indagini della magistratura barese dovranno appunto accertare cosa abbia causato l’ipertermia maligna che ne avrebbe provocato la morte. Il pm di turno Bruna Manganelli ha delegato i carabinieri per l’acquisizione delle cartelle cliniche e sta valutando la posizione dei medici che hanno avuto in cura la 12enne. Nei prossimi giorni il magistrato potrebbe procedere all’iscrizione dei sanitari nel registro degli indagati e affiderà l’incarico per l’autopsia.