Dopo essersi ritirato, nel 1960, LaMotta ammise dinanzi al Senato americano di aver perso intenzionalmente un incontro su pressioni della mafia. Alla sua vita movimentata è dedicata l'interpretazione di Robert De Niro, premiato con l'Oscar come miglior attore, nella pellicola diretta da Martin Scorsese
Jake La Motta, lo storico pugile alla cui vita è ispirato il film “Toro scatenato“, è morto all’età di 96 anni. Nato a New York il 10 luglio 1921 (ma lui diceva di essere nato il 10 luglio 1922) da una famiglia di origini siciliane (il padre era nato a Messina), LaMotta è stato un pugile e un personaggio controverso dentro e fuori dal ring. Diventato campione del Mondo dei medi il 16 giugno 1949 a Detroit battendo il francese Marcel Cerdan, il pugile italoamericano detto anche Il Toro del Bronx ha combattuto 106 incontri da professionista con 83 vittorie (30 per ko), 19 sconfitte e quattro pareggi. LaMotta perse poi il titolo nel 1951 contro Sugar Ray Robinson: fu sconfitto per ko alla 13esima ripresa.
Dopo essersi ritirato, nel 1960, LaMotta ammise dinanzi al Senato americano di aver perso intenzionalmente un incontro su pressioni della mafia. E’ solo un episodio della sua vita movimentata a cui è dedicata l’interpretazione di Robert De Niro nella pellicola del 1980 diretta da Martin Scorsese. De Niro portò sul grande schermo il carattere brusco e paranoico di un ragazzo cresciuto nel Bronx allenandosi ferocemente per arrivare ai vertici della boxe e poi crollato tra problemi familiari – ha avuto sei figli da sette mogli diverse – e cattive compagnie. Un’interpretazione che fu premiata con l’Oscar come miglior attore.
A dare la notizia della morte di “Toro scatenato” è stata una delle figlie del puglie, Christi LaMotta, sulla sua pagina Facebook: non ha spiegato però i motivi del decesso. Secondo il sito americano TMZ, LaMotta sarebbe morto mentre era ricoverato in una casa di cura per una polmonite.