“Primarie M5S per il candidato alla presidenza del Consiglio? Io non mi sono candidato perché Luigi Di Maio mi rappresenta. Siamo una famiglia, non concorriamo per dividerci e contarci con le correnti. E anche Roberto Fico è assolutamente uno della famiglia“. Sono le parole del deputato M5S, Danilo Toninelli, protagonista di un vis-à-vis col parlamentare Pd, Gennaro Migliore, nel corso de L’Aria che Tira (La7). “Dalle mie parti si dice che in una famiglia ci sono sia figli, sia figliastri” – replica il sottosegretario alla Giustizia – “Comunque, visto che c’è tutto questo senso di famiglia, lei conosce i candidati M5S scelti per concorrere con Di Maio? Lei è una delle persone più precise del M5S. Mi sa dire almeno tre o quattro nomi dei candidati?”. “Mamma mia, guardi” – ribatte Toninelli – “Sa cosa le dico? Copiateci”. “Ho capito, non conosce i nomi” – commenta ironicamente il deputato Pd – “Noi le primarie le facciamo con circa 2 milioni di persone”. “E chiedete 2 euro”, osserva il deputato pentastellato. “Certo” – risponde Migliore – “abbiamo chiesto un sostegno esplicito. Il vostro blog, invece, si finanzia coi click, tanto che voi lo riempite di fake news“. “Vogliamo parlare dei sostegni che vi fate dare dai manager e dalle società di Stato che nominate?”, controbatte Toninelli. “Parliamo di tutto” – continua Migliore – “Ma il cosiddetto popolo della rete consiste in 130mila iscritti non certificati da nessuna azienda esterna. L’unica certificazione è il fatto che il M5S è un partito gestito da un’azienda che si chiama Casaleggio Associati“. “Mi faccia degli esempi” – replica Toninelli – “Quando la Casaleggio Associati ha imposto una decisione al M5S?”. “Non c’è chiaramente bisogno di imporla, visto che controlla gli algoritmi che decidono” – risponde Migliore . “Comunque, un caso è quello della candidata sindaco di Genova, Marika Cassimatis, che peraltro è stata sospesa, perché non gradita al capo politico del movimento”. “Quindi, lei su 2500 portavoce eletti del M5S prende come esempio lo 0,001%”, osserva il deputato pentastellato. “No, è che quando uno non è d’accordo lo cacciate” – chiosa Migliore – “e questa è la vostra democrazia”