Quasi 3mila multe per divieto di sosta nei posti riservati a persone con disabilità nei primi sei mesi del 2017 nella sola città di Milano. Il dato è stato raccolto dalla polizia locale, che per la prima volta quest’anno ha deciso di calcolare i casi di abusi sui posti riservati. Numero che assume particolare rilevanza dopo il caso di via Montenapoleone, dove il proprietario di una Ferrari ha aggredito il padre di un disabile che gli chiedeva di spostare l’auto dal parcheggio riservato. “È così diffuso il fenomeno che non riusciamo sempre a intervenire tempestivamente”, spiega Danilo Tosarelli, delegato Rsu della polizia locale. “Non sapendo com’è la vita di una persona con disabilità è difficile capire quali disagi si creano facendo un gesto che è veramente microscopico. Bisogna cercare un altro parcheggio e un altro scivolo da cui scendere dal marciapiede e quindi tutto diventa più complicato”, racconta Marco Rasconi, presidente di Ledha Milano (Lega per i diritti delle persone con disabilità). Per far comprendere meglio come si vivono la città le persone con disabilità, Ledha organizza incontri dove per una ora si gira per le strade su una carrozzella. “Molti alla fine mi guardano e mi dicono pensavo fosse più semplice”, spiega Rasconi. Ma se a Milano le occupazioni abusive di spazi riservati agli invalidi sono oltre 15 al giorno la situazione non è migliore nelle altre grandi città italiane. A Roma dal 1 gennaio al 15 settembre 2017, le infrazioni di questo tipo sono state quasi 6mila. A Torino invece fino al 31 agosto sono state 3400. Un altro fenomeno diffuso in tutta Italia ma senza riscontri numerici è l’abuso del pass per invalidi. “A Milano molti lo usano per andare a San Siro e parcheggiare più sotto possibile allo stadio – afferma Tosarelli – poi spesso si scopre che il disabile è il nonno e la persona a bordo è il nipote di 20-25 anni”.
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