Politici assolti e ‘ndranghetisti condannati. Per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, nel pomeriggio di oggi si è concluso a Reggio Calabria il processo “Ecosistema”, nato da un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia che nel dicembre scorso aveva portato all’arresto di 14 persone. Al centro dell’indagine la cosca Paviglianiti e diversi appalti nel settore dei rifiuti in cambio di posti di lavoro.
Al termine della camera di consiglio, il gup Adriana Trapani ha assolto il consigliere regionale di Casa della Libertà Francesco Cannizzaro e l’ex consigliere regionale Pasquale Maria Tripodi, accusati di corruzione elettorale aggravata dalle modalità mafiose. Per entrambi il pm aveva chiesto 2 anni di carcere. Secondo la Procura, infatti, i due politici locali erano in rapporti con la cosca Paviglianiti che, in occasione delle regionali del 2014, si sarebbe divisa sostenendo sia Tripodi che Cannizzaro.
Subito dopo la sentenza, quest’ultimo ha commentato la decisione del giudice su Facebook: “Come vi avevo già informati quando ricevetti l’avviso di garanzia sono stato sempre sereno, fiducioso e rispettoso nella giustizia, perché assolutamente certo e consapevole dell’assoluta regolarità e legalità della mia condotta personale e politica”.
Assolti anche il sindaco di Palizzi Walter Scerbo, l’ex assessore comunale di Brancaleone Domenico Giuseppe Marino e il sindaco di Motta San Giovanni Paolo Laganà. Tranne che per quest’ultimo, per il quale è stata chiesta l’assoluzione dalla stessa Procura, i pm avevano auspicato la condanna dei due esponenti degli enti locali.
Pene pesanti, invece, sono state inflitte agli uomini del clan operante nel basso Jonio reggino, nei comuni di Brancaleone, Palizzi e Marina di San Lorenzo. Il gup ha condannato Natale Paviglianiti a 10 anni e 7 mesi, Angelo Fortunato Chinnì a 10 anni e 8 mesi, Angelo Paviglianiti a 8 anni e 6 mesi, Natale David Paviglianiti a 4anni e 8 mesi, Francesco Leone a 6 anni e 4 mesi e Salvatore Polimeni a 4 anni e 8 mesi.
È stato assolto, invece, il collaboratore di giustizia Salvatore Aiello che grazie alle sue dichiarazioni ha consentito alla Dda di ricostruire i movimenti della ‘ndrangheta nel business dei rifiuti. Nell’operazione “Ecosistema” erano stati arrestati anche l’imprenditore Rosario Azzarà, amministratore unico della società Ased, e il sindaco di Bova Marina Vincenzo Crupi che hanno scelto il rito ordinario e sono ancora sotto processo.