L'Autorità garante della concorrenza e del mercato sottolinea che le partenze annullate sono "in larga misura riconducibili a ragioni organizzative e gestionali già note". E rimprovera alla compagnia aerea irlandese di non aver comunicato in modo sufficientemente chiaro che i biglietti annullati possono essere risarciti o modificati
Pratiche commerciali scorrette. Che hanno danneggiato ingiustamente i consumatori. Sul caso dei voli cancellati da Ryanair – 2mila quelli annullati da qui fino a fine ottobre, per un totale di circa 400mila passeggeri coinvolti – l’Antitrust ha aperto un’istruttoria per presunte pratiche in violazione del Codice del consumo, che dal 2005 tutela i diritti dei clienti.
Sono due gli aspetti che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato rimprovera alla compagnia irlandese low cost. Per prima cosa il fatto che la cancellazione dei voli sia dovuta a motivazioni che potevano essere previste e gestite con anticipo, e non a urgenze dell’ultimo minuto. Secondo l’Antitrust, le partenze annullate sono “in larga misura riconducibili a ragioni organizzative e gestionali già note al professionista, e non a cause occasionali ed esogene al di fuori del suo controllo”. In sostanza, Ryanair poteva organizzare i riposi dei piloti – questa la causa principale addotta dalla compagnia aerea – in anticipo e senza cancellare voli già programmati. Questo, continua l’Antitrust, ha causato “notevoli disagi ai consumatori che avevano da tempo programmato i propri spostamenti e già prenotato e pagato il relativo biglietto aereo”.
Ma l’Antitrust ha rilevato anche un secondo profilo di irregolarità. Riguardante “il tenore e le modalità delle informazioni con cui Ryanair ha informato i passeggeri della cancellazione dei voli”. Secondo l’Autorità garante, la compagnia aerea non ha comunicato in modo abbastanza chiaro il fatto che i biglietti annullati possono essere rimborsati o modificati. In questo modo i consumatori potrebbero essere “indotti in errore circa l’esistenza e quindi l’esercizio del loro diritto alla compensazione pecuniaria“, previsto da un regolamento Ue del 2004 che riguarda proprio la cancellazione di voli aerei.
Per domani, 21 settembre, l’Ente nazionale per l’aviazione civile aveva convocato Ryanair per un incontro nella propria sede. Oggi, però, la compagnia aerea ha comunicato all’Enac la propria “impossibilità a partecipare“. L’Ente ha fatto sapere che Ryanair ha confermato la disponibilità all’incontro “per i primi giorni di ottobre” e ha assicurato che “adempirà a tutti gli obblighi previsti dal regolamento comunitario”. L’Enac l’ha richiamata “alla rigida applicazione di quanto previsto dalla normativa e ad operare per ridurre al massimo i disservizi e i disagi ai passeggeri coinvolti nelle cancellazioni” e ha ribadito che ogni mancanza sarà “rigorosamente sanzionata“.