Ancora un terremoto in Messico. Il 19 settembre poco dopo le ore 13 locali la terra è tornata a tremare con violenza, con una magnitudo pari a 7 gradi Richter, causando almeno 225 morti, stando a fonti ufficiali riportate dall’Ansa. In un precedente tweet il capo della protezione civile Luis Felipe Puente ha comunicato che sono 86 le vittime solo a Città del Messico, dove sono crollati circa 40 edifici. Altre 71 persone sono morte a Morelos, 43 a Puebla, 12 a Endomex, 4 a Guerrero e una a Oaxaca. Un numero destinato però a salire. Secondo una stima dello US Geological Survey le vittime potrebbero essere in tutto un migliaio e le perdite economiche potrebbero arrivare a 10 miliardi di dollari. L’arcidiocesi della regione di Puebla riferisce che undici persone, tra cui quattro bambini, sono morte all’interno della chiesa di Santiago Apostol, del XVII secolo, crollata durante un battesimo. Solo lo scorso 7 settembre lo Stato del centro America era già stato colpito da un sisma di intensità ancora superiore (8.2) che aveva provocato 98 morti.
“La priorità adesso è salvare chi è rimasto intrappolato e curare i feriti”, ha detto il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in onore delle vittime. Il 40% di Città del Messico e il 60% dello Stato di Morelos sono rimasti completamente senza energia elettrica – ha fatto sapere Peña Nieto – quasi 4 milioni e 600mila tra case, negozi e altri edifici sono senza luce nella zona della capitale e negli stati di Guerrero, Morelos, Puebla, Oaxaca, e Tlaxcala. Il sindaco di Città del Messico Miguel Angel Mancera ha disposto lo stato d’emergenza in tutta la città. Oltre agli uomini delle forze di sicurezza – tra i quali 3mila militari – tantissimi volontari hanno preso parte alle operazioni di soccorso fin da subito dopo la scossa. La Croce Rossa messicana è impegnata con 39 ambulanze, sette auto e 217 paramedici.
I crolli a Città del Messico – Nella Capitale è crollata la scuola Enrique Rebasamen, nel quartiere di Villa Coapa, uccidendo decine di bambini. Da altre zone della capitale arrivano le immagini di persone che scavano a mani nude tra i detriti. Nella megalopoli da 20 milioni di persone sono crollati almeno 40 edifici. Il terremoto ne ha danneggiati oltre 500, spiega il sindaco. “Gli edifici danneggiati dovranno essere accuratamente ispezionati e ristrutturati prima che i residenti possano tornare”, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che molte strutture potrebbero anche diventare inabitabili. “Si sono avviate trattative con le imprese di costruzione per inviare gli esperti il più presto possibile”, ha affermato all’emittente Televisa.
Fughe di gas e incendi – Molta paura anche a causa delle fughe di gas, per cui la polizia ha chiesto ai residenti di allontanarsi e di spegnere qualsiasi supporto. Ovunque nella Capitale le televisioni mostrano colonne di fumo che si alzano tra le case, soprattutto nei quartieri Condesa, Roma e del Valle di Città. Dopo la scossa sono scoppiati almeno tre incendi. Il sisma ha provocato anche una profonda crepa in una tribuna dello stadio Azteca della capitale, tra i più importanti dell’America Latina. C’è stato anche un crollo parziale della sede dell’Istituto Tecnologico di Monterrey, tra i principali atenei del paese, nell’esclusivo quartiere di Santa Fe. Un ponte è crollato lungo l’autostrada tra Città del Messico e Acapulco.
La Nazionale di nuoto paralimpico è nella Capitale – “Per il momento tra le vittime non ci sono italiani“. Lo ha detto l’ambasciatore italiano a Città del Messico, Luigi Maccotta, in un’intervista a InBlu Radio. “Siamo in contatto permanente – ha aggiunto l’ambasciatore Maccotta – con la rete dei consoli onorari. Le zone più colpite sono quelle del centro e del sud. Queste rete funziona perché riusciamo ad avere notizie in tempi brevi”. L’Unità di crisi della Farnesina è “al lavoro per verifiche sul coinvolgimento di italiani” e “invita ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali”. A Città del Messico si trova la nazionale italiana di nuoto paralimipico, in ritiro in vista dei Mondiali. “I ragazzi e tutto lo staff stanno bene“, ha dichiarato il presidente della Federazione, Roberto Valori. “Siamo in attesa di notizie da parte dell’Ipc e dal Comitato Organizzatore messicano”, ha aggiunto. L’Unità di crisi della Farnesina è “al lavoro per verifiche sul coinvolgimento di italiani” e “invita ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali”. I mondiali di nuoto sarebbero dovuti cominciare il 30 settembre nella capitale ma “sono stati annullati e ora stiamo organizzando il rientro degli atleti”, ha fatto sapere il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli.
Circa 3,8 milioni di persone senza elettricità – Il rientro a casa di migliaia e migliaia di persone si è svolto in mezzo a numerose difficoltà e un clima caotico, tra fughe di gas e strade chiuse, molte delle quali senza semafori a causa dei black out, soprattutto nell’area del centro e del sud della capitale: in totale, circa 3,8 milioni di persone sono rimaste senza elettricità. E sono tanti i video e le testimonianza che circolano sul web dove migliaia di persone sono fuggite in strada prese dal panico, subito dopo la scossa. “Ho visto cadere il palazzo, è molto alto, c’è molta gente dentro, non capisco perché non arrivino aiuti”, ha detto alla tv messicana una donna. Il terremoto ha fatto danni non solo a Città del Messico – dove il traffico aereo verso l’aeroporto internazionale è stato bloccato – ma anche a Oaxaca, uno dei tre stati più colpiti dalla scossa di qualche giorno fa, a Chipalcingo, Morelia, Colima e Guadalajara.
L’epicentro nello stato centrale di Morelos – L’epicentro è stato registrato a 12 chilometri a sud-est di Axochiapan, nello stato centrale di Morelos, a una profondità di 57 chilometri. La scossa si è verificata nel giorno in cui nella capitale era in programma un’esercitazione antisismica in occasione del 32esimo anniversario del devastante terremoto del 1985 che causò almeno 10mila morti. E dopo che la popolazione era già stremata per lo sciame sismico innescato dalla scossa dello scorso 7 settembre, anche se esperti locali non confermano che tra i due sismi ci sia un collegamento. In seguito al primo terremoto, sono state registrate almeno altre 22 scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 4. Secondo il calcolo dello US Geological Survey, istituto geologico americano, le perdite economiche del sisma potrebbero andare da uno e 10 miliardi di dollari, e ha parlato di “allarme rosso” per l’impatto economico.
Da Trump al Papa: i messaggi di cordoglio – “Qui tra voi ci sono molti messicani, il terremoto ha causato vittime e danni materiali – ha detto Papa Francesco in udienza in piazza San Pietro – in questo momento di dolore manifesto la mia vicinanza a tutta la popolazione messicana”. “Chiedo a Dio onnipotente che accolga nel suo seno quelli che hanno perso la vita”, ha aggiunto il Pontefice, invocando la “Vergine di Guadalupe, tanto cara alla nazione messicana”. “Dio benedica i cittadini di Città del Messico. Siamo con voi e ci saremo per voi”, ha scritto su Twitter il presidente americano Donald Trump. Anche Barack Obama ha mandato un messaggio ed “un abbraccio” ai messicani, ed agli “amici messicano-americani”, con un tweet scritto anche in spagnolo: “Questa notte penso ai nostri vicini in Messico ed ai nostri amici messicano-americani, state al sicuro ed un forte abbraccio a tutti”. Solidarietà anche da parte dell’Ue: “Siamo in contatto con le autorità messicane e siamo disposti ad aiutare. I nostri mezzi per fornire appoggio urgente sono in allerta”, hanno comunicato l’Alta rappresentante per la politica estera Federica Mogherini e il commissario per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides.
Mondo
Terremoto Messico, fonti ufficiali: “225 vittime”. Colpita la Capitale: “Almeno 40 edifici crollati, anche una scuola”
1 /35 Forte scossa di terremoto in Messico: si scava sotto le macerie
La scossa di magnitudo 7,1 è arrivata alle 13 locali del 19 settembre, nel giorno dell'anniversario del sisma dell’85. A Città del Messico palazzi rasi al suolo: le persone scavano a mani nude tra i detriti. Nella megalopoli da 20 milioni di persone anche fughe di gas e alcuni incendi. Senza elettricità 4,6 milioni di case. "Per il momento non ci sono italiani tra le vittime"
Ancora un terremoto in Messico. Il 19 settembre poco dopo le ore 13 locali la terra è tornata a tremare con violenza, con una magnitudo pari a 7 gradi Richter, causando almeno 225 morti, stando a fonti ufficiali riportate dall’Ansa. In un precedente tweet il capo della protezione civile Luis Felipe Puente ha comunicato che sono 86 le vittime solo a Città del Messico, dove sono crollati circa 40 edifici. Altre 71 persone sono morte a Morelos, 43 a Puebla, 12 a Endomex, 4 a Guerrero e una a Oaxaca. Un numero destinato però a salire. Secondo una stima dello US Geological Survey le vittime potrebbero essere in tutto un migliaio e le perdite economiche potrebbero arrivare a 10 miliardi di dollari. L’arcidiocesi della regione di Puebla riferisce che undici persone, tra cui quattro bambini, sono morte all’interno della chiesa di Santiago Apostol, del XVII secolo, crollata durante un battesimo. Solo lo scorso 7 settembre lo Stato del centro America era già stato colpito da un sisma di intensità ancora superiore (8.2) che aveva provocato 98 morti.
“La priorità adesso è salvare chi è rimasto intrappolato e curare i feriti”, ha detto il presidente messicano, Enrique Peña Nieto, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in onore delle vittime. Il 40% di Città del Messico e il 60% dello Stato di Morelos sono rimasti completamente senza energia elettrica – ha fatto sapere Peña Nieto – quasi 4 milioni e 600mila tra case, negozi e altri edifici sono senza luce nella zona della capitale e negli stati di Guerrero, Morelos, Puebla, Oaxaca, e Tlaxcala. Il sindaco di Città del Messico Miguel Angel Mancera ha disposto lo stato d’emergenza in tutta la città. Oltre agli uomini delle forze di sicurezza – tra i quali 3mila militari – tantissimi volontari hanno preso parte alle operazioni di soccorso fin da subito dopo la scossa. La Croce Rossa messicana è impegnata con 39 ambulanze, sette auto e 217 paramedici.
I crolli a Città del Messico – Nella Capitale è crollata la scuola Enrique Rebasamen, nel quartiere di Villa Coapa, uccidendo decine di bambini. Da altre zone della capitale arrivano le immagini di persone che scavano a mani nude tra i detriti. Nella megalopoli da 20 milioni di persone sono crollati almeno 40 edifici. Il terremoto ne ha danneggiati oltre 500, spiega il sindaco. “Gli edifici danneggiati dovranno essere accuratamente ispezionati e ristrutturati prima che i residenti possano tornare”, ha detto ai giornalisti, aggiungendo che molte strutture potrebbero anche diventare inabitabili. “Si sono avviate trattative con le imprese di costruzione per inviare gli esperti il più presto possibile”, ha affermato all’emittente Televisa.
Fughe di gas e incendi – Molta paura anche a causa delle fughe di gas, per cui la polizia ha chiesto ai residenti di allontanarsi e di spegnere qualsiasi supporto. Ovunque nella Capitale le televisioni mostrano colonne di fumo che si alzano tra le case, soprattutto nei quartieri Condesa, Roma e del Valle di Città. Dopo la scossa sono scoppiati almeno tre incendi. Il sisma ha provocato anche una profonda crepa in una tribuna dello stadio Azteca della capitale, tra i più importanti dell’America Latina. C’è stato anche un crollo parziale della sede dell’Istituto Tecnologico di Monterrey, tra i principali atenei del paese, nell’esclusivo quartiere di Santa Fe. Un ponte è crollato lungo l’autostrada tra Città del Messico e Acapulco.
La Nazionale di nuoto paralimpico è nella Capitale – “Per il momento tra le vittime non ci sono italiani“. Lo ha detto l’ambasciatore italiano a Città del Messico, Luigi Maccotta, in un’intervista a InBlu Radio. “Siamo in contatto permanente – ha aggiunto l’ambasciatore Maccotta – con la rete dei consoli onorari. Le zone più colpite sono quelle del centro e del sud. Queste rete funziona perché riusciamo ad avere notizie in tempi brevi”. L’Unità di crisi della Farnesina è “al lavoro per verifiche sul coinvolgimento di italiani” e “invita ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali”. A Città del Messico si trova la nazionale italiana di nuoto paralimipico, in ritiro in vista dei Mondiali. “I ragazzi e tutto lo staff stanno bene“, ha dichiarato il presidente della Federazione, Roberto Valori. “Siamo in attesa di notizie da parte dell’Ipc e dal Comitato Organizzatore messicano”, ha aggiunto. L’Unità di crisi della Farnesina è “al lavoro per verifiche sul coinvolgimento di italiani” e “invita ad attenersi alle indicazioni delle autorità locali”. I mondiali di nuoto sarebbero dovuti cominciare il 30 settembre nella capitale ma “sono stati annullati e ora stiamo organizzando il rientro degli atleti”, ha fatto sapere il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli.
Circa 3,8 milioni di persone senza elettricità – Il rientro a casa di migliaia e migliaia di persone si è svolto in mezzo a numerose difficoltà e un clima caotico, tra fughe di gas e strade chiuse, molte delle quali senza semafori a causa dei black out, soprattutto nell’area del centro e del sud della capitale: in totale, circa 3,8 milioni di persone sono rimaste senza elettricità. E sono tanti i video e le testimonianza che circolano sul web dove migliaia di persone sono fuggite in strada prese dal panico, subito dopo la scossa. “Ho visto cadere il palazzo, è molto alto, c’è molta gente dentro, non capisco perché non arrivino aiuti”, ha detto alla tv messicana una donna. Il terremoto ha fatto danni non solo a Città del Messico – dove il traffico aereo verso l’aeroporto internazionale è stato bloccato – ma anche a Oaxaca, uno dei tre stati più colpiti dalla scossa di qualche giorno fa, a Chipalcingo, Morelia, Colima e Guadalajara.
L’epicentro nello stato centrale di Morelos – L’epicentro è stato registrato a 12 chilometri a sud-est di Axochiapan, nello stato centrale di Morelos, a una profondità di 57 chilometri. La scossa si è verificata nel giorno in cui nella capitale era in programma un’esercitazione antisismica in occasione del 32esimo anniversario del devastante terremoto del 1985 che causò almeno 10mila morti. E dopo che la popolazione era già stremata per lo sciame sismico innescato dalla scossa dello scorso 7 settembre, anche se esperti locali non confermano che tra i due sismi ci sia un collegamento. In seguito al primo terremoto, sono state registrate almeno altre 22 scosse di assestamento, la più forte delle quali di magnitudo 4. Secondo il calcolo dello US Geological Survey, istituto geologico americano, le perdite economiche del sisma potrebbero andare da uno e 10 miliardi di dollari, e ha parlato di “allarme rosso” per l’impatto economico.
Da Trump al Papa: i messaggi di cordoglio – “Qui tra voi ci sono molti messicani, il terremoto ha causato vittime e danni materiali – ha detto Papa Francesco in udienza in piazza San Pietro – in questo momento di dolore manifesto la mia vicinanza a tutta la popolazione messicana”. “Chiedo a Dio onnipotente che accolga nel suo seno quelli che hanno perso la vita”, ha aggiunto il Pontefice, invocando la “Vergine di Guadalupe, tanto cara alla nazione messicana”. “Dio benedica i cittadini di Città del Messico. Siamo con voi e ci saremo per voi”, ha scritto su Twitter il presidente americano Donald Trump. Anche Barack Obama ha mandato un messaggio ed “un abbraccio” ai messicani, ed agli “amici messicano-americani”, con un tweet scritto anche in spagnolo: “Questa notte penso ai nostri vicini in Messico ed ai nostri amici messicano-americani, state al sicuro ed un forte abbraccio a tutti”. Solidarietà anche da parte dell’Ue: “Siamo in contatto con le autorità messicane e siamo disposti ad aiutare. I nostri mezzi per fornire appoggio urgente sono in allerta”, hanno comunicato l’Alta rappresentante per la politica estera Federica Mogherini e il commissario per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides.
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Roma, 24 dic. (Adnkronos) - SuperEnalotto, centrato oggi 24 dicembre un '5+1' a Veglie in provincia di Lecce che vince 627.284,27 euro. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 49.9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi è 6-18-27-30-52-56. Numero Jolly: 83. Superstar: 80.
Palermo, 24 dic. (Adnkronos) - Il gip di Palermo Maria Cristina Sala ha convalidato il provvedimento di fermo e ha disposto gli arresti in carcere per Francesco Lupo, 30 anni, l'uomo accusato di avere sparato a un operaio della Reset davanti al cimitero dei Rotoli a Palermo. La vittima è ancora ricoverata in ospedale con la prognosi riservata.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "La visita di oggi al carcere di Regina Coeli ha confermato l’insostenibile stato di degrado in cui versa il nostro sistema penitenziario. L’istituto, che comprende sezioni fatiscenti e sovraffollate, è solo l’emblema di un problema che il Governo Meloni continua colpevolmente a ignorare”. Lo dichiarano gli esponenti di Italia Viva Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti e Luciano Nobili che oggi si sono recati in visita nell’istituto penitenziario romano.
"Chi varca le porte di un carcere, che sia un detenuto o un operatore penitenziario, entra in un luogo dove la dignità umana è costantemente calpestata. Celle sovraffollate, spazi inadeguati e condizioni di lavoro inaccettabili sono il frutto dell’immobilismo di un Governo che rifiuta di affrontare con serietà e responsabilità le gravi emergenze del sistema carcerario", proseguono.
"Il 26 dicembre Papa Francesco aprirà simbolicamente la “Porta della Speranza” a Rebibbia. Un gesto potente - sottolineano - che richiama l’attenzione sull’urgenza di restituire umanità e dignità a chi vive in carcere. Ci auguriamo che questo Governo si lasci finalmente “illuminare” da quel faro acceso dal Pontefice, rompendo il silenzio e l’indifferenza che lo hanno caratterizzato fino ad ora”.
(Adnkronos) - "Se il grado di civiltà di un Paese si misura osservando lo stato delle sue carceri, l’Italia, sotto il Governo Meloni, sta fallendo questa prova fondamentale. Serve un cambio di rotta immediato, con interventi concreti per garantire condizioni dignitose non solo a chi è privato della libertà, ma anche a chi, ogni giorno, lavora tra mille difficoltà. Noi continueremo a batterci affinché il nostro sistema carcerario diventi finalmente all’altezza di una Repubblica che si definisce democratica e civile. Il tempo delle scuse è finito: è ora di agire”, concludono gli esponenti di Iv.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Vasyl Nechet, capo, nominato dai russi, del consiglio di occupazione della città di Berdiansk, nell'oblast di Zaporizhia, è rimasto ferito dopo l'esplosione della sua auto. Lo ha riferito Suspilne, citando Mykola Matvienko, capo ad interim dell'amministrazione militare della città di Berdiansk. La causa dell'esplosione non è nota. L'auto di Nechet è esplosa in un cortile fuori da una casa. A seguito dell'esplosione, Nechet è stato ricoverato in ospedale, secondo il canale Telegram del movimento di resistenza femminile Zla Mavka. Le sue attuali condizioni non sono note.
La Russia ha occupato Berdiansk dall'inizio del 2022. La città si trova sul Mar d'Azov e funge da snodo di trasporto chiave per le autorità occupanti.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Il gruppo Nord ha colpito le formazioni di 14 brigate ucraine nella regione di confine di Kursk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo, precisando che, "durante le operazioni offensive, le unità del gruppo di truppe Nord hanno sconfitto formazioni di una brigata meccanizzata pesante, cinque meccanizzate, tre brigate d'assalto aereo, una brigata marina e quattro brigate di difesa territoriale delle forze armate ucraine".
Inoltre - afferma ancora la nota ministeriale - i combattenti russi hanno respinto quattro contrattacchi da parte di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine. L'aviazione e l'artiglieria hanno colpito il personale e l'equipaggiamento nemico nelle aree di nove insediamenti nella regione di Kursk e tre nella regione di Sumy. L'esercito russo continua a sconfiggere le formazioni delle forze armate ucraine che hanno invaso il territorio della regione di Kursk, ha sottolineato il Ministero della Difesa.
Roma, 24 dic (Adnkronos) - "I centri storici delle nostre città sono un patrimonio inestimabile, fatto di botteghe artigiane e non solo, che portano avanti tradizioni millenarie. Mestieri ed arti che si tramandano di padre in figlio e che rappresentano un fiore all'occhiello del nostro Paese. Forza Italia è sempre stata al fianco dei negozianti in questa battaglia grazie anche all'impegno e al sostegno di Maria Spena. Finalmente si dà loro pieno riconoscimento anche attraverso sostegni specifici, per far sì che tradizioni, mestieri ed arti non vadano dispersi, ma siamo promossi e rilanciati". Lo dice Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Mosca, 24 dic. (Adnkronos) - Mosca non sta chiudendo il suo confine con l'Estonia, né ha sottoposto i cittadini russi in possesso di passaporti Ue a un controllo più rigoroso all'ingresso. Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che "i valichi di frontiera russi vicino al confine estone funzionano normalmente".
"L'Estonia sta diffondendo informazioni completamente inventate ai suoi cittadini, che stanno attualmente pianificando di visitare la Russia, tramite social e mass media, sostenendo che la Russia sta chiudendo i suoi confini. Anche le affermazioni secondo cui le guardie di frontiera russe stanno sottoponendo i russi con passaporti Ue a un controllo più rigoroso sono false", ha affermato la Zakharova in una dichiarazione pubblicata sul sito web del Ministero degli Esteri russo in risposta a un'inchiesta dei media.