Nicolina Pacini poco prima delle 7 del 21 settembre ha avuto un arresto cardiaco fatale. Le sue condizioni erano state considerate fin subito gravissime. Il colpevole si è suicidato
Nicolina Pacini non ce l’ha fatta. È morta la ragazza di 15 anni che la mattina del 20 settembre è stata ferita al volto da un colpo di pistola sparato dall’ex compagno della mamma mentre aspettava l’autobus nel centro di Ischitella. Antonio Di Paola, di 37 anni, dopo una fuga nelle campagne circostanti il paese, si è ucciso sparandosi con la stessa arma, una calibro 22. La ragazza è morta poco prima delle 7 di questa mattina per un ennesimo arresto cardiaco.
Ma la condizioni della giovane descritte fin dalle prime ore sono apparse subito “molto gravi, quasi disperate”, secondo i medici degli Ospedali riuniti di Foggia, dove è stata portata in elisoccorso. Nicolina Pacini, ieri, intorno alle 7.30, stava scendendo le scale di via Zuppetta, a Ischitella, per raggiungere la fermata dell’autobus che l’avrebbe condotta a scuola come tutti i giorni a Vico del Gargano. È stata avvicinata da Antonio Di Paola, hanno parlato, anzi, “hanno discusso” secondo i testimoni, poi lui ha estratto la pistola e la ha sparato in pieno volto.
Probabilmente Di Paola – 37enne con precedenti penali – ha chiesto alla ragazzina notizie della mamma, Donatella Rago, anche lei 37enne e fino ad un mese fa la sua compagna. Al rifiuto della 15enne, l’uomo avrebbe aperto il fuoco. Ed è stata proprio Donatella Rago – da un mese in Toscana per lavoro – a delineare i contorni di una vendetta nei suoi confronti sul suo profilo Facebook. La figlia “era in affidamento” dai nonni “non doveva prendere il pullman visto che c’erano delle denunce in corso”. Donatella ha cominciato una nuova relazione e Antonio Di Paola non si dava pace e voleva in tutti i modi ritornare insieme alla donna che, per questo, di recente lo aveva denunciato due volte per minacce. L’ultima un paio di settimane fa. Sembra che alla base del gesto ci fosse proprio la fine del rapporto tra i due. Una relazione con violenti litigi, a seguito dei quali la donna aveva deciso di lasciarlo. Dopo le denunce della donna i carabinieri avevano più volte perquisito Di Paoloa e casa sua, con esito negativo. Nel 2016, erano arrivati al suo deferimento per porto illegale di un coltello a serramanico, che gli avevano trovato nella tasca dei pantaloni.
“Spero che ti ammazzi bastardo lurido”, così la madre della vittima si era sfogata sul social poco dopo aver saputo delle condizioni di Nicolina. Nel tardo pomeriggio di ieri, il corpo dell’ex compagno della madre che si è suicidato con la stessa pistola calibro 22, è stato trovato dai carabinieri nelle campagne della località Callone, nel territorio di Ischitella. Proprio questa mattina la donna doveva raggiungere l’ospedale dove è stata ricoverata la 15enne. I suoi due figli, la ragazza e un maschietto, erano stati affidati dai servizi sociali ai nonni materni, contadini in pensione, a causa della difficile condizione familiare.
Nicolina Pacini, era nata e cresciuta a Viareggio, in provincia di Lucca, dove aveva frequentato le elementari del Terminetto e l’istituto De Sortis al Varignano. Nella cittadina versiliese vive il padre, Ezio Pacini, custode ai bagni pubblici di piazza d’Azeglio. Proprio a Viareggio era tornata a stare la madre della ragazza. Su La Nazione il padre della 15enne ha confermato le minacce di cui ha parlato la donna: “Era diventato un incubo. Un inferno. Ogni giorno le telefonava, le mandava sms, la intimidiva. Minacciava noi e i nostri figli che non c’entrano nulla”. Anche Pacini parla di denunce: “Ci siamo rivolti spesso ai carabinieri di Viareggio e di Ischitella. Abbiamo fatto vedere i messaggi e ascoltare gli audio. Ma nessuno ha fatto nulla. E hanno permesso a quella bestia di fare del male alla nostra bambina. Se l’è presa con un’innocente sparandole in faccia”.
I genitori della 15enne, si sono trattenuti pochi minuti all’interno dell’obitorio degli Ospedali Riuniti di Foggia deve si trova il corpo di Nicolina Pacini. “Non ha parlato, non ha detto niente, c’è stato solo un immenso dolore, il dolore di una mamma è una cosa inaccettabile, c’è stata solo un’immensa disperazione”. Così Ines Panessa, la psicologa forense incaricata di sostenere i genitori, ha descritto la reazione di Donatella Rago alla morte della figlia. La donna verrà ascoltata con Ezio Pacini in caserma dai carabinieri.