Ben presto i Caf saranno costretti a rispedire al mittente le domande di compilazione gratuita delle Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) ai fini Isee. E a farne le spese potrebbero essere i cittadini che sperano nel reddito di inclusione. Stanno infatti per terminare i fondi pubblici stanziati dall’Inps a favore dei Caf per offrire consulenza gratuita ai fini Isee. Il tema è assai delicato dal momento che la certificazione Isee è essenziale per accedere a tutta una serie di prestazioni sociali che vanno dalle agevolazioni scolastiche e sui trasporti fino al reddito di inclusione. Di conseguenza, già dopo la prima settimana di ottobre, i Centri di assistenza fiscale potrebbero sospendere il servizio. Resterà la possibilità di una soluzione fai da te direttamente sul sito dell’istituto previdenziale. Ma, nella realtà dei fatti, si tratta di una strada che è percorribile solo da chi ha maggior pratica nell’uso di servizi web e possibilmente anche un minimo di competenza contabile.
Il rischio caos è quindi dietro l’angolo Il motivo? Secondo la Consulta dei Caf, i fondi (82 milioni nel 2017) stanziati dall’Inps a loro favore non sono sufficienti a coprire i costi della totalità delle richieste Dsu. I centri di assistenza fiscale hanno infatti già superato la soglia di 5 milioni di richieste che corrispondono al servizio pagato dall’Inps. Ma la domanda di compilazione Dsu ai fini Isee non accenna a fermarsi. Anzi è atteso un boom a dicembre quando le famiglie meno abbienti (Isee a 6mila euro) potranno presentare la domanda di reddito di inclusione nei comuni di residenza. Per questa ragione, la Consulta dei Caf ha già scritto al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, chiedendo un incontro urgente. L’obiettivo è capire quali siano le intenzioni del governo sul tema Dsu. Ma al momento il ministero, che è stato interpellato in merito anche da ilfattoquotidiano.it, non ha risposto.
Quanto all’Inps, il presidente Tito Boeri ha già dichiarato di non avere alcuna intenzione di ritoccare al rialzo i compensi dei Caf. Inoltre, già a maggio, aveva proposto al governo l’internalizzazione del servizio. Secondo le stime dell’ente previdenziale, l’Inps potrebbe infatti sostituirsi ai Caf offrendo la compilazione delle Dsu con un risparmio per le casse pubbliche da circa 12 milioni l’anno. Ma l’operazione sarebbe possibile però solo con un ampliamento dell’organico Inps di 1400 unità. Inoltre, secondo indiscrezioni non confermate dall’ente, Boeri avrebbe anche chiesto al ministero il trasferimento dei costi delle Dsu in contabilità generale accollando gli oneri relativi direttamente ad enti locali ed Asl, i maggiori utilizzatori dell’Isee. Ma anche questa opzione è rimasta solo un’ipotesi di lavoro. Nonostante il tempo stringa, il ministero non si è infatti ancora espresso sulle possibili soluzioni alla questione Dsu e Isee. Con il risultato che all’orizzonte si prospetta un nuovo braccio di ferro fra Caf e governo.