“Aiutami a portare su le casse dell’acqua”. Mustafa, un trentenne originario di Homs, città nella regione costiera siriana, scende correndo per le scale e va a prendere le due confezioni di bottiglie d’acqua che Otto, un sessantenne tedesco che condivide con lui la casa, ha appoggiato vicino alla porta del condominio in cui abitano, vicino al fiume Reno. “Lo hanno lasciato solo, qui non hanno il senso della famiglia, dell’aiuto agli anziani. Noi sì” spiega Mustafa, che ha abbandonato la Siria da circa quattro anni. Prima un periodo di lavoro in Libano, come cameriere in un ristorante a Sidone, poi la decisione di partire: il viaggio in aereo a Izmir e quello su un barcone partito nella notte in direzione delle isole greche. “Ora la mia vita è qui, grazie a mama Merkel”, soprannome con i cui siriani si rivolgono alla cancelliera da quando questa ha aperto le porte del paese ai profughi siriani.
Ogni sera, quando torna da scuola, Mustafa si mette a studiare nella sua piccola stanza di pochi metri quadrati. Otto, che soffre di epilessia e passa le sue giornate in stanza, si siede vicino a Mustafa e comincia a fumare le sigarette, una dietro l’altra. “Non mi disturba affatto. Mi chiede sempre se ho bisogno di qualcosa. Con lui parlo il tedesco e imparo i loro costumi”. Un percorso reso facile perché, in molte case di Coblenza, rifugiati e tedeschi in difficoltà economica vivono insieme. “Così si facilita l’integrazione dei nuovi arrivati perché non si sentono esclusi dalla società” sostiene una volontaria di una ong che aiuta le persone in difficoltà. Tedeschi e richiedenti asilo percepiscono anche gli stessi sussidi dallo stato: 420 euro per l’affitto di una stanza e circa trecento per il vitto. Ma questa cifra, variabile in base ai prezzi degli affitti di località in località e erogata a nuclei composti da un solo individuo, aumenta in base al numero dei componenti nella famiglia, arrivando a oltre 1500 euro per l’affitto di una casa a famiglie di 8 persone o più. Dopo aver posato le bottiglie d’acqua in cucina, Otto e Mustafa escono insieme. Il semaforo è rosso ma non c’è nessuna macchina. Otto comincia a attraversare ma Mustafa lo ferma: “È rosso, guarda che siamo in Germania e qui si rispettano le regole. Sono più tedesco di te!” ride.