L’INGANNO di Sofia Coppola, con Nicole Kidman, Colin Farrell, Kirsten Dunst, Elle Fanning USA 2017. Durata: 94’. Voto 3,5/5 (AMP)
Vivono di quiete apparente le ragazze dimorate in una residenza femminile nel profondo Sud durante la guerra di secessione. Lo si capisce dal risveglio dei sensi pressoché immediato all’incontro col soldato nordista gravemente ferito: raccolto dal bosco circostante e accudito con cura nella villa, l’uomo diviene il motore di un turbamento pulsionale intenso e diversamente espresso dalle giovani donne, amministrate dalla rigida ma tormentata Nicole Kidman. Tutto cambierà per rimanere, ironicamente, immutato. Anche Sofia Coppola resta fedele a se stessa, qualunque sia la “materia” che le capiti di maneggiare. Stavolta si tratta del remake de La notte brava del soldato Jonathan di Siegel girato con la frenesia sovversiva dei Settanta (il film è datato 1971) che naturalmente la figliola di Francis Ford abbassa di temperatura atmosferica seppur mantenendone la sostanza narrativa. La carnalità di Siegel diventa infatti pura cerebralità nella traduzione di Sofia, che riesce con maestria a comporre una melodia nerissima dalle fiabesche armonie gotico-sepolcrali. Ad interessarla, ça va sans dire, sono le dinamiche relazionali al femminile, tanto che il consesso delle novelle “vecchi merletti” (qui più giovani..) rievoca senza esitazioni le sue antiche vergini suicide e non solo. Il palese obiettivo è sedurre il suo pubblico di sguardi e sussurri senza tuttavia mai permettergli di empatizzare fino in fondo. Il gioco al massacro è calcolato e spietato, sottilmente costruito dentro l’animo oscuro celato dai candidi visi angelici. Premio alla regia a Cannes 2017: abbastanza meritato più per la penuria dei concorrenti che per valore assoluto dell’opera, buona ma non la migliore della Coppola.