GLORY – NON C’E’ TEMPO PER GLI ONESTI Di Kristina Grozeva e Petar Valchanov. Con Stefan Denolyubov, Margita Gosheva, Ana Bratoeva. Bulgaria/Grecia 2016. Durata 91’. Voto 3/5 (DT)
Tzanko, balbuzie e barba lunga, è un tizio indigente che ogni giorno indossa la casacca arancione e con un lungo aggeggio di ferro stringe i bulloni nelle traversine dei binari. Una mattina intravede svolazzare alcune banconote in mezzo alla campagna. Un paio se le infila in tasca, ma quando scorge pacchi di denaro perduti chiama il ministero dei trasporti da cui dipende e riconsegna il malloppo. Lo staff del ministero coordinato da una signorina in carriera lo tramuta in eroe, facendolo finire in tv al cospetto del ministro con tanto di stretta di mano. Ma la consegna del premio, un orologio da parte del ministro, spinge l’uomo a togliersi dal polso il suo orologio regalatogli del padre che la donna perde senza pensarci. Da qui nasce un banale equivoco che sfocia in una spirale di incomprensione e sfocia in un finale di notevole violenza. Qualcuno ha parlato non a torto d’incontro tra Frank Capra e i fratelli Dardenne: realismo nella ripresa dei secondi, ingenuità buonista quasi insopportabile nel carattere del protagonista “povero” del primo, per un racconto grottesco e feroce sull’iniquità e il marcio di un sistema sociale/politico, qui bulgaro ma che metaforicamente potrebbe essere appiccicato a molte altre realtà contemporanee, in bilico tra risata a denti stretti e profondo fastidio per le ingiustizie sui più deboli. Approccio alla materia cinema apparentemente pauperistico e spurio, ma in realtà estremamente potente e coinvolgente.