La donna, Dolores D., soffriva di problemi cognitivi e non aveva figli, solo i nipoti la venivano a trovare. Divideva la camera con un’altra paziente di 94 anni, anche lei con gli stessi problemi, che non ha saputo spiegare cosa sia successo. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio: al momento escluso il suicidio
Dolores D., 91 anni, comasca, è stata trovata morta con la bocca piena di fazzoletti di carta e di guanti in lattice nel suo letto della casa di riposo Divina Provvidenza a Como. Erano le 18.30 di domenica pomeriggio, l’orario in cui viene distribuita la cena, quando una dipendente, entrando in una delle camere, ha visto la paziente senza vita. La donna, con problemi cognitivi, non aveva figli e solo i nipoti ogni tanto andavano a trovarla. Divideva la camera con un’altra paziente di 94 anni, anche lei con gli stessi problemi, che non ha saputo spiegare cosa sia successo o dare almeno qualche indicazione. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio: al momento sembra escluso il suicidio.
Sarà l’autopsia, che è stata già disposta, a stabilire se il soffocamento sia la causa della morte della 91enne. Sembra in ogni caso altamente improbabile che la donna si sia messa da sola in bocca tutti quei fazzoletti e quei guanti. Materiali che si possono facilmente trovare in una casa di riposo e chiunque avrebbe potuto quindi procurarsi. La casa della Divina Provvidenza è stata creata oltre un secolo fa per assistere ragazzi e anziani senza famiglia e senza casa. La Rsa, spiega il sito, ha cento posti letto accreditati al Servizio Sanitario Regionale e a contratto, altri sei sono invece in regime privato. All’interno della struttura, fra gli altri, lavorano quattro medici, nove infermieri e 40 operatori socio-sanitari.