L’estrema destra tedesca è appena entrata in Parlamento e già rischia la spaccatura. Nella conferenza stampa che doveva celebrare i 94 seggi conquistati nel Bundestag da Alternativ für Deutschland, la presidente del partito, Frauke Petry, ha annunciato che non farà parte del gruppo parlamentare. “Dopo una lunga riflessione ho scelto”, ha detto mentre al suo fianco i due candidati principali dell’Afd, Alice Weidel e Alexander Gauland, esibivano le facce di chi chiaramente non era stato avvisato dell’annuncio. “Dobbiamo essere onesti sul fatto che esiste un conflitto all’interno dell’Afd”, ha spiegato Petry. “Nel 2013 avevamo il chiaro obiettivo di governare in breve tempo”, ha aggiunto. “Un partito anarchico, come quello che abbiamo visto nelle ultime settimane, può stare all’opposizione ma non può offrire agli elettori una piattaforma di governo credibile”.
La spaccatura ha origini agli albori della campagna elettorale, quando la giovane leader Petry aveva dovuto fare un passo indietro e rinunciare al ruolo di candidata di spicco per le pressioni dell’anima più xenofoba e venata di neonazismo del partito. Nessuno si aspettava però che la rottura completa si verificasse proprio il giorno dell’ingresso dell’estrema destra nel Bundestag. Petry è stata eletta nel suo collegio in Sassonia ed è quindi libera da vincolo di mandato. Ha spiegato che per il momento agirà in Parlamento “da deputata indipendente, lavorando per creare un fronte conservativo che nel 2021 potrà veramente governare il Paese. Farò di tutto affinché le idee della Afd del 2013 diventino una realtà politica”. Ma non è ancora chiaro in quanti vogliano o possano seguirla, tra chi è legato al vincolo di mandato e chi non vorrà saltare giù dal carro proprio dopo la più importante vittoria.
Il timore tra i vertici del partito è comunque reale. La 42enne non ha infatti “voltato le spalle” e per il momento non ha rinunciato alla carica di presidente. Alexander Gauland, il candidato di Afd, ha detto che “non può escludere” che il suo partito possa scindersi a seguito dell’annuncio da parte di Petry. Il co-presidente Jörg Meuthen ha definito la notizia una “bomba”, e ha poi negato l’esistenza di una spaccatura fra la “moderata Petry” e i “fondamentalisti”. In realtà, Petry da mesi è meno presente in pubblico e si è recentemente scontrata con altri membri dell’Afd perché ha chiesto l’espulsione di Bjoern Hoecke. Il politico aveva definito il memoriale per l’Olocausto di Berlino un “monumento della vergogna” e affermato che i libri di storia andrebbero riscritti per concentrarsi maggiormente sulle vittime tedesche del nazismo. In un annuncio shock ad aprile, Petry aveva dichiarato che non avrebbe guidato la campagna elettorale della sua formazione politica a seguito di scontri con altri membri, ai quali chiedeva un’impronta più moderata. Capilista erano infatti stati scelti Alexander Gauland e Alice Weidel, graditi all’anima più estremista dell’Afd.