“Non volevo ucciderlo, volevo solo renderlo innocuo, non sapevo che stesse morendo lentamente”. Laura Taroni ha rigettato le accuse di omicidio volontario del marito Massimo Guerra, morto il 30 giugno del 2013. L’ex infermiera dell’ospedale di Saronno ha parlato in tribunale a Busto Arsizio, a porte chiuse, in ambito di incidente probatorio.
Un’udienza che si è protratta per circa 8 ore: il pm di Busto Arsizio l’ha interrogata dalle 9.30 di mattina fino a quasi le 17.30 del pomeriggio. La Taroni ha ripercorso, davanti al giudice del tribunale di Busto, la propria vita dal momento dell’incontro con il marito Massimo Guerra, fino all’incontro nel 2005 all’ospedale di Saronno con Leonardo Cazzaniga, il vice primario del pronto soccorso accusato di omicidio volontario di quattro pazienti e, in concorso con la Taroni, dell’omicidio del marito.
La Taroni è accusata, in questo procedimento esclusivamente del decesso del coniuge. In aula la donna ha ripercorso tutti i passaggi “chiave” della propria convivenza con il coniuge. Non si sarebbe discostata di molto dall’interrogatorio effettuato qualche mese fa quando iniziò a prendere le distanze dall’ex amante. E così avrebbe fatto anche oggi. Avrebbe descritto il rapporto con il Cazzaniga come un legame di profonda sudditanza psicologica. Ne sarebbe emerso un quadro di condizionamento totale. Una donna – secondo quanto avrebbe raccontato – soggiogata dalla personalità di un uomo del quale si era perdutamente innamorata, a tal punto da considerarlo quasi come un essere sovrannaturale, molto più di un uomo, quasi un Dio. Questa figura di grande fascino, idealizzata, l’avrebbe ammaliata. Avrebbe fatto breccia nel cuore della Taroni, approfittando di una relazione, quella con il marito Massimo Guerra, che pare fosse pesantemente in crisi. Taroni, in ogni caso, ha respinto con forza qualunque tipo di accusa rispetto all’omicidio volontario del coniuge. La donna ha preso ancora una volta le distanze dall’ex amante.
I due si sono incontrati per la prima volta, dopo l’arresto dello scorso 29 novembre, proprio in questa occasione: in aula, mentre lei rispondeva alle domande del Pm, c’era anche lui. Munito di un taccuino, con il quale pare prendesse nota: i loro sguardi non si sono mai incrociati.
Il processo inizierà a gennaio 2018. I due sono coinvolti in un’inchiesta, denominata Angeli e Demoni, ben più ampia che vede interessati, oltre ai due ex amanti, anche dirigenti, medici e figure apicali dell’ospedale di Saronno i quali devono rispondere a vario titolo di omissione di denuncia e favoreggiamento. Un’inchiesta sulle presunte morti sospette in corsia. Secondo la Procura di Busto Arsizio il Cazzaniga avrebbe “somministrato dosi letali di farmaci in sovradosaggio e in rapida successione tra di loro”. Con questo meccanismo avrebbe tolto la vita il 18 febbraio del 2012 a Giuseppe Vergani, 71 anni di Saronno. Nei mesi successivi si sarebbero registrati altri tre casi di morte sospetta: il 30 aprile del 2012 è stato il turno di Antonino Isgrò, 93 anni, cardiopatico, finito in ospedale dopo una caduta in seguito alla quale aveva riportato la frattura di un arto. Gli altri due casi sui quali si sono accesi i riflettori della Procura di Busto Arsizio riguardano il decesso di Luigia Lattuada 77 anni, avvenuto il 15 febbraio del 2013 e quello di Angelo Lauria, 69 anni, morto il 9 aprile del 2013.
Sempre secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori sarebbero stati utilizzati diversi farmaci: Clorpromazina, Midazolam, Morfina, Propofol e Promazina. Avrebbe approntato una sorta di protocollo personale “Cazzaniga” per il trattamento dei malati terminali.
Giustizia & Impunità
Morti in corsia, la testimonianza dell’infermiera: “Non volevo uccidere mio marito, ma solo renderlo innocuo”
La donna accusata di essere complice del suo amante, l'anestesista Leonardo Cazzaniga (nella foto), accusato di aver ucciso quattro pazienti somministrando loro farmaci, ha parlato al tribunale di Busto Arsizio, nell'incidente probatorio. Per la prima volta dagli arresti del novembre scorso il faccia a faccia con il vice primario
“Non volevo ucciderlo, volevo solo renderlo innocuo, non sapevo che stesse morendo lentamente”. Laura Taroni ha rigettato le accuse di omicidio volontario del marito Massimo Guerra, morto il 30 giugno del 2013. L’ex infermiera dell’ospedale di Saronno ha parlato in tribunale a Busto Arsizio, a porte chiuse, in ambito di incidente probatorio.
Un’udienza che si è protratta per circa 8 ore: il pm di Busto Arsizio l’ha interrogata dalle 9.30 di mattina fino a quasi le 17.30 del pomeriggio. La Taroni ha ripercorso, davanti al giudice del tribunale di Busto, la propria vita dal momento dell’incontro con il marito Massimo Guerra, fino all’incontro nel 2005 all’ospedale di Saronno con Leonardo Cazzaniga, il vice primario del pronto soccorso accusato di omicidio volontario di quattro pazienti e, in concorso con la Taroni, dell’omicidio del marito.
La Taroni è accusata, in questo procedimento esclusivamente del decesso del coniuge. In aula la donna ha ripercorso tutti i passaggi “chiave” della propria convivenza con il coniuge. Non si sarebbe discostata di molto dall’interrogatorio effettuato qualche mese fa quando iniziò a prendere le distanze dall’ex amante. E così avrebbe fatto anche oggi. Avrebbe descritto il rapporto con il Cazzaniga come un legame di profonda sudditanza psicologica. Ne sarebbe emerso un quadro di condizionamento totale. Una donna – secondo quanto avrebbe raccontato – soggiogata dalla personalità di un uomo del quale si era perdutamente innamorata, a tal punto da considerarlo quasi come un essere sovrannaturale, molto più di un uomo, quasi un Dio. Questa figura di grande fascino, idealizzata, l’avrebbe ammaliata. Avrebbe fatto breccia nel cuore della Taroni, approfittando di una relazione, quella con il marito Massimo Guerra, che pare fosse pesantemente in crisi. Taroni, in ogni caso, ha respinto con forza qualunque tipo di accusa rispetto all’omicidio volontario del coniuge. La donna ha preso ancora una volta le distanze dall’ex amante.
I due si sono incontrati per la prima volta, dopo l’arresto dello scorso 29 novembre, proprio in questa occasione: in aula, mentre lei rispondeva alle domande del Pm, c’era anche lui. Munito di un taccuino, con il quale pare prendesse nota: i loro sguardi non si sono mai incrociati.
Il processo inizierà a gennaio 2018. I due sono coinvolti in un’inchiesta, denominata Angeli e Demoni, ben più ampia che vede interessati, oltre ai due ex amanti, anche dirigenti, medici e figure apicali dell’ospedale di Saronno i quali devono rispondere a vario titolo di omissione di denuncia e favoreggiamento. Un’inchiesta sulle presunte morti sospette in corsia. Secondo la Procura di Busto Arsizio il Cazzaniga avrebbe “somministrato dosi letali di farmaci in sovradosaggio e in rapida successione tra di loro”. Con questo meccanismo avrebbe tolto la vita il 18 febbraio del 2012 a Giuseppe Vergani, 71 anni di Saronno. Nei mesi successivi si sarebbero registrati altri tre casi di morte sospetta: il 30 aprile del 2012 è stato il turno di Antonino Isgrò, 93 anni, cardiopatico, finito in ospedale dopo una caduta in seguito alla quale aveva riportato la frattura di un arto. Gli altri due casi sui quali si sono accesi i riflettori della Procura di Busto Arsizio riguardano il decesso di Luigia Lattuada 77 anni, avvenuto il 15 febbraio del 2013 e quello di Angelo Lauria, 69 anni, morto il 9 aprile del 2013.
Sempre secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori sarebbero stati utilizzati diversi farmaci: Clorpromazina, Midazolam, Morfina, Propofol e Promazina. Avrebbe approntato una sorta di protocollo personale “Cazzaniga” per il trattamento dei malati terminali.
Articolo Precedente
Marlane, tutti gli imputati assolti anche in appello. Tra loro anche Pietro Marzotto
Articolo Successivo
Università, la selezione dei professori tra combine e voto di scambio
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Starmer chiede “pressioni su Putin” e annuncia una “riunione militare” dei Paesi ‘volenterosi’. Meloni: “L’Italia non invierà truppe. Lavoriamo con Ue e Usa”
Mondo
Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
Cronaca
Manifestazione per l’Europa, “Siamo 50mila”. In piazza bandiere Ue, arcobaleno e “Bella ciao”. Dalla difesa comune al riarmo: le parole
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.