Film: ‘La vita in comune’ tra poesia e ladri di polli in quel di Disperata
Arrivata alla fine della sua programmazione nei cinema di Roma a causa di una mia sofferta e prolungata convalescenza, finalmente sono riuscita a guardare La vita in comune del garbato, gentile, schivo e raffinato Edoardo Winspeare che conosco personalmente e stimo dal primo film. Anche per questa sua ultima opera l’ambientazione è la nostra comune terra d’origine, il Salento, un microcosmo che il regista continua a scandagliare con ostinazione trovando in alcuni casi peculiarità sue proprie, in altri situazioni possibili anche altrove.
Ero molto incuriosita dal genere ‘commedia’ con cui è etichettato questo titolo presentato nella sezione Orizzonti dell’ultimo Festival di Venezia, dove si è aggiudicato il premio della Federazione italiana dei Cineclub.
E in effetti gli spunti per ridere sono numerosi, ma si trasformano subito in sorrisi amari, soprattutto per chi riconosce come più che verosimili troppi di quegli aspetti drammatici e decadenti che qui sono dipinti con umorismo o con dolce e delicata poesia. Non viene tralasciato nessuno dei temi ‘scottanti’ di questi anni in cui il Salento è tanto di moda per chi viene a trascorrervi amene vacanze estive o chi, straniero o solo forestiero, acquista e ristruttura case e masserie tipiche in cui vivere tutto o parte dell’anno. E in questo film, girato in dialetto stretto sottotitolato (pur conoscendo la lingua ho continuato a leggere comunque i sottotitoli), ci sono richiami più che subliminali a temi di ecologia, come quando si discute di costruzioni selvagge auspicate da alcuni consiglieri comunali speculando sul paesaggio a danno della natura, oppure attraverso il ricorrente vagheggiato ritorno della foca monaca, o nella scena dei rifiuti abbandonati per strada da un paesano che, minacciato dal bossetto locale redento, rimette tutto in macchina, o infine in quel progetto strampalato e ingenuo dello zoo di paese da realizzare riunendo gli animali dei suoi concittadini.
Sullo sfondo dell’immaginaria Disperata, dal nome molto simile all’esistente Depressa, che il regista conosce molto da vicino, il minuscolo bar del minuscolo borgo è il teatro sul cui palcoscenico i suoi quattro avventori recitano un copione di vita lenta, fissa, ferma, statica, piccola, poca, vera, amara.
Dei due delinquentelli scarsi di paese, i fratelli Angiolino e Pati Rrunza (Antonio Carluccio e Claudio Giangreco), che hanno aspirazioni da grandi boss, l’uno si redimerà grazie a una telefonata del Papa di cui accoglierà alla lettera il messaggio di fare il bene per il Creato, l’altro per ‘colpa’ della poesia che conosce in carcere grazie alle lezioni di letteratura del suo sindaco Filippo Pisanelli (Gustavo Caputo, produttore e attore di alcuni dei film di Winspeare). Pati comincerà a scrivere elementari componimenti nei quali parlerà ripetutamente di quel cane che lui stesso ha ucciso durante la rovinosa rapina causa del suo arresto. Colmo di gratitudine rincorre un improbabile rapporto di ‘amicizia’ con Filippo, politico con poca fiducia in se stesso, amante dei poeti e innamorato in silenzio dell’assessore Eufemia Protopapa (Celeste Casciaro), donna forte e determinata. Proprio tramite il suo ruolo nel carcere Pisanelli diventerà la chiave dei cambiamenti reali o sperati di questa comunità.
Meno incisivi e quasi in secondo piano i giovani: Lillino, dolce ragazzo stordito dalla guerra, innamorato degli animali, gli unici con i quali comunica; la cassiera del supermercato, ragazza senza grilli per la testa di cui si innamora il figlio della consigliera e di Pati, Biagetto (Davide Riso), un adolescente sgraziato e conscio della sua impossibilità di conquistarla, in balia prima degli insegnamenti dello zio volti a farlo diventare un delinquente e poi dell’influenza del padre redento che gli insegna ad aspirare all’amore prima che al rispetto.
Una narrazione sempre sul filo del surreale e dell’onirico, che si apre e si chiude con la metaforica immagine di una lumachina. Squadra vincente non si cambia, e in effetti qui come in passato ritroviamo protagonisti già visti in precedenza nei film di Winspeare. Tra di essi attori non professionisti più veri che mai in una produzione che ha fatto leva anche su un crowdfunding popolare (nei titoli di coda i nomi di coloro che hanno contribuito) e che vanta una colonna sonora bellissima, sospesa e sognante, con le musiche originali di Mirco Lodedo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "La Fondazione Gimbe è un ente autonomo e indipendente che ormai da decenni studia e documenta i dati più importanti del nostro Servizio sanitario nazionale. Il suo presidente non ha mai fatto sconti a nessun Governo e a nessuna parte politica come dimostrano chiaramente i Rapporti che annualmente la Fondazione offre al dibattito e ai decisori politici. Ma forse dà fastidio a chi oggi è al governo che proprio dai rapporti Gimbe emerga ciò che la maggioranza si ostina a negare: cioè che stiamo riducendo le risorse per finanziare il Ssn in proporzione al Pil e che non si stanno dando risposte adeguate alla gravità della crisi che attraversa la sanità pubblica in Italia". Lo afferma Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale Pd.
"Cercare di minare la credibilità di un professionista serio e stimato ovunque perché non piacciono i numeri -peraltro tratti tutti da fonti ufficiali- su cui fa le analisi -aggiunge- è tipico di una destra illiberale e arrogante. Per questo voglio esprimere al presidente Cartabellotta la mia solidarietà e confermare la stima e l’apprezzamento nei confronti del lavoro prezioso della Fondazione Gimbe".
Evy Arnesano
Musicista, cantautrice, produttrice, creativa, blogger
Cinema - 26 Settembre 2017
Film: ‘La vita in comune’ tra poesia e ladri di polli in quel di Disperata
Arrivata alla fine della sua programmazione nei cinema di Roma a causa di una mia sofferta e prolungata convalescenza, finalmente sono riuscita a guardare La vita in comune del garbato, gentile, schivo e raffinato Edoardo Winspeare che conosco personalmente e stimo dal primo film. Anche per questa sua ultima opera l’ambientazione è la nostra comune terra d’origine, il Salento, un microcosmo che il regista continua a scandagliare con ostinazione trovando in alcuni casi peculiarità sue proprie, in altri situazioni possibili anche altrove.
Ero molto incuriosita dal genere ‘commedia’ con cui è etichettato questo titolo presentato nella sezione Orizzonti dell’ultimo Festival di Venezia, dove si è aggiudicato il premio della Federazione italiana dei Cineclub.
E in effetti gli spunti per ridere sono numerosi, ma si trasformano subito in sorrisi amari, soprattutto per chi riconosce come più che verosimili troppi di quegli aspetti drammatici e decadenti che qui sono dipinti con umorismo o con dolce e delicata poesia. Non viene tralasciato nessuno dei temi ‘scottanti’ di questi anni in cui il Salento è tanto di moda per chi viene a trascorrervi amene vacanze estive o chi, straniero o solo forestiero, acquista e ristruttura case e masserie tipiche in cui vivere tutto o parte dell’anno. E in questo film, girato in dialetto stretto sottotitolato (pur conoscendo la lingua ho continuato a leggere comunque i sottotitoli), ci sono richiami più che subliminali a temi di ecologia, come quando si discute di costruzioni selvagge auspicate da alcuni consiglieri comunali speculando sul paesaggio a danno della natura, oppure attraverso il ricorrente vagheggiato ritorno della foca monaca, o nella scena dei rifiuti abbandonati per strada da un paesano che, minacciato dal bossetto locale redento, rimette tutto in macchina, o infine in quel progetto strampalato e ingenuo dello zoo di paese da realizzare riunendo gli animali dei suoi concittadini.
Sullo sfondo dell’immaginaria Disperata, dal nome molto simile all’esistente Depressa, che il regista conosce molto da vicino, il minuscolo bar del minuscolo borgo è il teatro sul cui palcoscenico i suoi quattro avventori recitano un copione di vita lenta, fissa, ferma, statica, piccola, poca, vera, amara.
Dei due delinquentelli scarsi di paese, i fratelli Angiolino e Pati Rrunza (Antonio Carluccio e Claudio Giangreco), che hanno aspirazioni da grandi boss, l’uno si redimerà grazie a una telefonata del Papa di cui accoglierà alla lettera il messaggio di fare il bene per il Creato, l’altro per ‘colpa’ della poesia che conosce in carcere grazie alle lezioni di letteratura del suo sindaco Filippo Pisanelli (Gustavo Caputo, produttore e attore di alcuni dei film di Winspeare). Pati comincerà a scrivere elementari componimenti nei quali parlerà ripetutamente di quel cane che lui stesso ha ucciso durante la rovinosa rapina causa del suo arresto. Colmo di gratitudine rincorre un improbabile rapporto di ‘amicizia’ con Filippo, politico con poca fiducia in se stesso, amante dei poeti e innamorato in silenzio dell’assessore Eufemia Protopapa (Celeste Casciaro), donna forte e determinata. Proprio tramite il suo ruolo nel carcere Pisanelli diventerà la chiave dei cambiamenti reali o sperati di questa comunità.
Meno incisivi e quasi in secondo piano i giovani: Lillino, dolce ragazzo stordito dalla guerra, innamorato degli animali, gli unici con i quali comunica; la cassiera del supermercato, ragazza senza grilli per la testa di cui si innamora il figlio della consigliera e di Pati, Biagetto (Davide Riso), un adolescente sgraziato e conscio della sua impossibilità di conquistarla, in balia prima degli insegnamenti dello zio volti a farlo diventare un delinquente e poi dell’influenza del padre redento che gli insegna ad aspirare all’amore prima che al rispetto.
Una narrazione sempre sul filo del surreale e dell’onirico, che si apre e si chiude con la metaforica immagine di una lumachina. Squadra vincente non si cambia, e in effetti qui come in passato ritroviamo protagonisti già visti in precedenza nei film di Winspeare. Tra di essi attori non professionisti più veri che mai in una produzione che ha fatto leva anche su un crowdfunding popolare (nei titoli di coda i nomi di coloro che hanno contribuito) e che vanta una colonna sonora bellissima, sospesa e sognante, con le musiche originali di Mirco Lodedo.
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Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "La Fondazione Gimbe è un ente autonomo e indipendente che ormai da decenni studia e documenta i dati più importanti del nostro Servizio sanitario nazionale. Il suo presidente non ha mai fatto sconti a nessun Governo e a nessuna parte politica come dimostrano chiaramente i Rapporti che annualmente la Fondazione offre al dibattito e ai decisori politici. Ma forse dà fastidio a chi oggi è al governo che proprio dai rapporti Gimbe emerga ciò che la maggioranza si ostina a negare: cioè che stiamo riducendo le risorse per finanziare il Ssn in proporzione al Pil e che non si stanno dando risposte adeguate alla gravità della crisi che attraversa la sanità pubblica in Italia". Lo afferma Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale Pd.
"Cercare di minare la credibilità di un professionista serio e stimato ovunque perché non piacciono i numeri -peraltro tratti tutti da fonti ufficiali- su cui fa le analisi -aggiunge- è tipico di una destra illiberale e arrogante. Per questo voglio esprimere al presidente Cartabellotta la mia solidarietà e confermare la stima e l’apprezzamento nei confronti del lavoro prezioso della Fondazione Gimbe".