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Spesometro 2017, invio fatture prorogato al 5 ottobre dopo lo stop. Commercialisti: “Governo annulli sanzioni per tutti”

Il sistema per l'invio telematico dei dati è stato disattivato lo scorso fine settimana, quando si è scoperto che chiunque poteva entrare nell'archivio dei documenti altrui consultando nomi dei clienti e cifre. Le Entrate hanno spostato la scadenza, ma lasciando molta discrezionalità ai funzionari sull'applicazione delle multe. Professionisti pronti allo sciopero

Dopo il flop, un rinvio di 10 giorni. Che però non tranquillizza affatto i commercialisti, secondo i quali è l’anticamera di “ulteriore caos nella già travagliata vicenda dello spesometro“. Cioè il sistema per l’invio telematico dei dati delle fatture emesse e ricevute, bloccato da venerdì sera quando si è scoperto che chiunque, inserendo il solo codice fiscale, poteva entrare nell’archivio dei documenti altrui consultando nomi dei clienti e cifre. Una palese violazione della privacy emersa a dieci giorni dalla scadenza dei termini per presentare i dati. Di qui lo stop.

Martedì l’Agenzia delle Entrate ha annunciato che la scadenza fissata al 28 settembre slitta al 5 ottobre ma gli uffici potranno valutare di non applicare sanzioni, per una sorta di moratoria, da valutare in caso di errori formali o effettive difficoltà, fino a 15 giorni dalla scadenza originaria. Pochissime certezze, insomma. “Lasciare ai singoli uffici dell’Agenzia delle Entrate la decisione sull’applicabilità o meno delle sanzioni genererà ulteriore caos”, protestano di conseguenza i due consiglieri nazionali dei commercialisti delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio Postal, sottolineando “l’assoluta ed urgente necessità di un provvedimento normativo da parte del governo che rivisiti l’istituto, a partire dal termine di scadenza da prorogare ulteriormente, per arrivare alla totale disapplicazione delle sanzioni relativamente a questo primo invio e conseguentemente alla possibile correzione di errori o ritardi”.

Anche il Consiglio nazionale dell’ordine ha giudicato il posticipo “assolutamente insufficiente”. Vincenzo De Maggio, presidente dell’Associazione dottori commercialisti (Adc), ha detto all’AdnKronos che “o arriva una nuova proroga o siamo pronti allo sciopero”. Il coordinamento dei sindacati dei commercialisti chiede al viceministro dell’Economia e delle Finanze Luigi Casero “niente più adempimenti a pioggia che colpiscono l’economia”, “niente più proroghe concesse per disguidi causati dalla Pa e niente sanzioni ai professionisti ed ai cittadini che sono divenuti cavie di Sogei o di chi richiede interventi ingestibili raccontando che ‘basta un click'”.

Il direttore delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, dal canto suo spiega che lo slittamento al 5 ottobre “è la proroga che può dare l’agenzia amministrativamente, che è collegata al disservizio del sito”. Che però non è ancora pienamente in funzione in attesa che “si riattivi la sicurezza del sistema”. Lo stesso Ruffini, dunque, sembra auspicare un intervento del governo per calmare gli animi.