Si è materializzato a Milano negli uffici della procura, ma 150 agenti della squadra Mobile lo avevano già individuato e gli stavano dando la caccia. A incastrarlo il tutore che porta al ginocchio: un particolare indicato agli investigatori dalla sua ultima vittima, una ragazzina di 13 anni. Sarà forse anche per questo motivo che Edgar Bianchi ha deciso di costituirsi, recandosi negli uffici della procura milanese accompagnato dal suo avvocato: è stato fermato dal pm Gianluca Prisco con l’accusa di aver abusato di una ragazzina in zona De Angeli a Milano, nel primo pomeriggio di mercoledì 27 settembre.
Solo l’ennesimo caso, visto che Bianchi è noto per essere il “maniaco dell’ascensore“: era così, infatti, che lo avevano soprannominato i giornali nei primi anni duemila quando aveva scatenato il panico a Genova. Dal 2004, infatti, il barman oggi quarantenne ha compiuto almeno 20 violenze sessuali, tutte su ragazze minorenni. Condannato in primo grado a 14 anni, si è visto scontare la pena a 12 in appello, ne ha scontati 8 e nell’agosto del 2014 è uscito dal carcere. Tre anni dopo eccolo ricomparire a Milano nuovamente accusato di violenza su minore.
Un metro e ottanta, atletico, secondo la perizia psichiatrica del tempo Bianchi è affetto da “narcisismo istrionico con tendenze sadiche”. Sempre identica la tecnica seguita dal maniaco dell’ascensore: individuava una ragazzina tra i 12 e i 15 anni, la seguiva, entrava con lei nel portone di casa e, una volta sul pianerottolo, la minacciava, la palpeggiava, oppure la costringeva a un rapporto. La stessa dinamica seguita a Milano, dove la 13enne è stata adescata mentre stava rientrando a casa da scuola verso le ore 14. Dopo l’accaduto la vittima dell’abuso ha raccontato tutto ai genitori, che hanno subito chiamato il 112. Sul caso indagano gli specialisti della quarta sezione della Squadra mobile, che si occupa di abusi sessuali, mentre il fascicolo dell’inchiesta è arrivato sul tavolo del sostituto procuratore Cristiana Roveda, coordinatrice del pool “fasce deboli” della procura di Milano, al quale fa capo lo stesso pm Prisco. “Si tratta di un criminale seriale: in queste ore siamo al lavoro per ricostruire i suoi movimenti e capire se abbia usato violenza anche a altre donne”, ha spiegato il capo della Squadra Mobile Lorenzo Bucossi.
Gli inquirenti, infatti, stanno cercando di capire se ci sia un legame con le molestie subìte pochi giorni fa da una bambina cinese di 6 anni in un cortile di via Paolo Sarpi, nella Chinatown milanese. Oltre a questo episodio e a quello della 13enne di ieri, il pool guidato dalla pm Roveda sta indagando su altri 2 casi di violenze sessuali avvenuti a settembre nel capoluogo lombardo: quello ai danni di un’anziana di 81 anni al Parco Nord e quello che ha visto coinvolta una turista canadese di 30 anni, costretta a un rapporto sessuale da un tassista abusivo nella zona di Crescenzago.