L’avventura di Carlo Ancelotti sulla panchina del Bayern Monaco è finita: la società tedesca ha deciso di esonerare il tecnico emiliano, per cui è stata fatale la sconfitta in Champions League contro il Paris Saint Germain, che ieri sera ha battuto per 3 a 0 i bavaresi a Parigi. Una sconfitta senza appello, nonché ultimo passo falso di una stagione iniziata nel peggiore dei modi per i campioni di Germania. Ancelotti paga per tutti e non solo per gli ultimi risultati negativi. Il tecnico era stato chiamato a sostituire Pep Guardiola per vincere in Europa, ma nella scorsa stagione i bavaresi – nonostante una campagna acquisti dispendiosa – non erano andati oltre i quarti di finale, eliminati dal Real Madrid che poi si sarebbe aggiudicato la coppa.
Nonostante il mancato raggiungimento dell’obiettivo europeo, Ancelotti si era guadagnato la riconferma poiché comunque era riuscito a vincere la Bundesliga, diventando così uno dei pochi allenatori al mondo capaci di vincere quattro dei cinque campionati più importanti d’Europa (titolo nazionale sfuggitogli solo alla guida del Real Madrid). L’inizio di stagione, tuttavia, era iniziato tra lo scetticismo generale, anche per alcune colpe imputabili all’allenatore italiano. Il riferimento non è tanto alle scelte di mercato (il costosissimo arrivo di James Rodriguez da Madrid e quello di Tolisso dal Lione), quanto alle dinamiche di gestione della rosa a disposizione. In tal senso, la società bavarese ha mal digerito il rapporto non proprio idilliaco tra Ancelotti e Thomas Muller, icona della società e idolo dei tifosi, nonché spesso tenuto in panchina per far posto a James Rodriguez. Chi invece ha sempre giocato è stato il polacco Robert Lewandowski, un altro elemento che spesso e volentieri non ha risparmiato critiche all’ex tecnico del Milan.
Tutti elementi che hanno messo in evidenza il logorio del rapporto tra Ancelotti e la realtà bavarese, che ieri, subito dopo la batosta del Parco dei Principi, ha subito fatto capire che qualcosa sarebbe successo. Karl-Heinz Rummenigge, ceo del Bayern, dopo il triplice fischio aveva annunciato che sarebbero state “prese delle decisioni” in una riunione tra i vertici del club. Dopo 24 ore è arrivato l’esonero, comunicato dalla società con una nota ufficiale in cui si legge che “il rendimento della nostra squadra fin dall’inizio della stagione non ha soddisfatto le aspettative che avevamo riposto. La partita di Parigi ha dimostrato chiaramente che dovevamo trarne le conseguenze” ha scritto Karl-Heinz Rummenigge. “Carlo è e rimarrà un mio amico, ma abbiamo dovuto prendere una decisione professionale per il bene del Bayern”, ha aggiunto. Attualmente i bavaresi sono terzi in campionato con 13 punti, a -3 dalla capolista Borussia Dortmund.
Al posto di Ancelotti ci sarà il suo assistente Willy Sagnol, che siederà in panchina nel match di Bundesliga in casa dell’Hertha Berlino in programma domenica. Per il futuro, invece, si parla di Thomas Tuchel, ex allenatore del Borussia Dortmund. Ancelotti ha incassato il primo esonero della sua prestigiosa carriera, ma si consolerà con lo stipendio da 8 milioni di euro netti all’anno in attesa di una chiamata. E c’è già da scommettere che per lui le offerte non mancheranno, anche e soprattutto dall’Italia.