Non siamo più cacciatori e raccoglitori. O meglio, nel mondo ci sono ancora tribù di cacciatori e raccoglitori, e sono probabilmente gli unici uomini a vivere in armonia con l’ambiente. Ma noi occidentali siamo tutt’altro, siamo uomini tecnologici, e ci sfamiamo con le coltivazioni e gli allevamenti. Bisogna prenderne atto e trarne le debite conseguenze. Una è senz’altro che dobbiamo smetterla di sparare agli animali selvatici, posto che per causa nostra ce ne sono sempre di meno, non ci servono per sfamarci ma li uccidiamo (o meglio, li uccidete) solo per puro e sadico divertimento. Che il cacciatore bianco sia un guardiano della natura è poi una solenne panzana. Una delle affermazioni più idiote che abbia mai sentito fu pronunciata pochi anni orsono da una persona che ebbe il coraggio di affermare che il cacciatore è “il medico” dell’ambiente naturale! A questo solone potrei anche solo ricordare i danni che vengono causati dai cinghiali immessi in natura a puri scopi venatori, oppure tutte le specie che si sono estinte o si sono ridotte a numeri risibili sempre a causa della caccia.

La caccia non è necessaria, i cacciatori sono sempre di meno, ma i politici continuano a stendergli tappeti rossi, a loro e all’industria delle armi. Più volte da questa pagina ho parlato del caso emblematico del Piemonte dove le giunte di centrosinistra e centrodestra si sono arrampicate sugli specchi pur di non consentire ai cittadini di andare al voto, cioè di esercitare un loro diritto, giungendo addirittura all’assurdo di eliminare la normativa regionale a favore di quella nazionale. Con buona pace della democrazia!

E l’ultimo favore lo abbiamo sotto gli occhi: i vari governi – nazionale e regionali – non hanno sospeso la stagione venatoria pur avendo lo stesso Ispra evidenziato la necessità di tale provvedimento in considerazione della siccità e degli incendi che hanno stremato gli animali.

Tanta è la potenza dei voti dei cacciatori. Mentre gli animali purtroppo non votano. Ma è ora di dire BASTA a questa insulsa carneficina. È partendo da questo assunto che la LAV lancia in tutta Italia la campagna #BASTASPARARE: una petizione a sostegno di una proposta di legge popolare per l’abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo, che si insedierà il prossimo anno.

Sarà possibile firmare la petizione a partire da sabato 21 e domenica 22 ottobre. A sostegno della campagna la stessa LAV cita il dato delle potenziali vittime della caccia ogni anno: quasi mezzo milardo di animali. Senza contare quelli che vengono uccisi di frodo. Una barbarie che deve cessare. Punto.

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